Cronaca

Polizia municipale genovese, come esonerarsi da serali e notti: la denuncia del Diccap

macchine elettriche polizia municipale

Genova. L’amministrazione comunale ha deciso che gli agenti di polizia municipale che lo desiderano possono rinunciare a prestare servizio serale/notturno e rimanere a servizio interno. Lo sottolinea il Diccap.

“La procedura è semplice: bastano due righe con le quali si rinuncia ai compensi derivanti al progetto arma (sempre se ci sarà) e a questo punto il dirigente del personale emette una nota con la quale richiede il ritiro dell’arma al collega e, prontamente, il comando, senza pensare che potrebbe essere
palesemente illegittimo, procede al ritiro. A questo punto, senza l’arma, il collega è di fatto escluso dal servizio serale/notturno e da quasi tutti i servizi esterni”, spiega Claudio Musicò, segretario del Diccap.

Il sindacato sta già predisponendo dei fac-simile da distribuire ai colleghi
per richiedere il ritiro dell’arma. “L’unico svantaggio è perdere l’incentivo arma, in quanto, per quanto riguarda serali/notti e servizio esterno, ci ha già
pensato l’amministrazione. Questo è quanto già accaduto a due colleghi – prosegue Musicò – tutto procede come vuole l’amministrazione, a breve, serali/ notti se li faranno i dirigenti del comune unitamente agli assessori, come i servizi esterni”.

Forte la denuncia di Musicò. “Se non fosse la triste realtà di decisioni politiche dei nostri assessori, ci verrebbe da sorridere, invece l’ignoranza su quanto facciamo e chi sia l’agente di polizia locale, porta anche a queste nefandezze. Confidiamo ancora sulla parte sana della politica che ci rappresenta e sulla struttura della polizia municipale affinché si ponga rimedio a queste storture dovute al rincorrere il risparmio di pochi centesimi quando, in altri tavoli, si riesce a regalare ore di straordinario a fronte di un aumento di “bollette””.

“Ancora una volta, questo sindacato non si lascia intimorire e purtroppo deve rinunciare all’unitarietà sindacale ma di fronte a certe scelleratezze non si può stare in silenzio”, conclude.

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