Genova. Ha guadagnato l’onore delle cronache la breve discussione di due giorni fa alla festa democratica di Genova tra Rosy Bindi (Presidente PD) e Valerio Barbini (consigliere nazionale Arcigay) che oggi dichiara “La mia intenzione era quella di contribuire a riaprire un dibattito, tante voci, più o meno note, anche dallo stesso Pd, sono intervenute per chiarire che non la pensano come la Bindi”.
Tra queste spicca di sicuro per autorevolezza quello di Marilisa D’Amico, consigliera comunale PD a Milano ma anche autorevole costituzionalista. “Il rispetto dovuto alla carta – scrive in un messaggio all’associazione Certi Diritti – impone chiarezza. Sono convinta (e con me molti autorevoli studiosi di diritto) che sia discriminatorio negare il matrimonio alle coppie omosessuali. Secondo l’ opinione della corte costituzionale (…) il legislatore sul punto è libero e una legge che riconoscesse a tutti il diritto al matrimonio sarebbe perfettamente costituzionale”.
“Insomma – commenta Barbini – la professoressa D’Amico ha letto la stessa sentenza che ho letto io, chissà quale ha letto la Bindi” (la Presidente del Pd aveva risposto a Barbini ” avremo letto due sentenze diverse”).
Interviene sul caso, con una proposta Lilia Mulas, Presidente Arcigay Genova: “Insomma, c’è vita nel Pd, non solo in Italia ma anche a Genova, visti diversi messaggi a Valerio di vicinanza da iscritti e dirigenti del Pd”.
“Sarebbe bello – conclude Mulas – raccogliere questa vitalità e trasformare la polemica in un’occasione. Faccio un invito al segretario del PD Genovese Giovanni Lunardon; costruiamo insieme uno spazio di discussione, parliamone, approfondiamo il tema insieme ai suoi iscritti, ai dirigenti genovesi del PD, costruiamo un confronto vero”.
“Quale occasione migliore – conclude Mulas – che la festa democratica per incontrarci con il popolo del Pd ? Vediamo se ci inviteranno”.