Genova. Una triste storia di maltrattamenti come tante che però questa volta è finita con un tragico volo delle scale insieme al figlioletto di 4 anni. Alania Margarita Soledad era arrivata in Italia dal Perù. Aveva conosciuto un uomo, un cinquantaduenne di Savona e insieme avevano comprato casa e messo su famiglia. Ma non si è trattato di un idillio. Già all’inizio del 2009 Alania si era rivolta al centro antiviolenza dell’Udi per denunciare gli abusi da parte del marito Daniele Pollero.
La situazione sempre più difficile in famiglia l’aveva spinta a tornare in Perù, scappando dall’Italia con il suo bambino. Poi i tentativi di riconciliazione. Era tornata a vivere con lui nella loro casa di Sampieradena, anche se il marito a casa ci tornava solo nei week end. Ma le cose non sono migliorate, e oggi dopo anni di denunce e segnalazioni dei servizi sociali, e una guerra in atto per l’affidamento del piccolo Alania Margarita Soledad ha deciso di porre fine a tutta questa sofferenza, gettandosi dal sesto piano insieme ad Alessandro.
“Si era allontanata dall’Italia con il bambino, Alessandro – spiega il legale della donna Giovanni Battista Grammatica – ed era stata raggiunta in seguito alla convenzione dell’Aia, da un mandato che era in discussione presso il tribunale di Lima. Al che io le ho consigliato di tornare in Italia quindi è tornata e si è riappacificata con il marito, che ha persino ritirato la querela per sottrazione di minore”.
Dopo un periodo di convivenza a Sampierdarena, però, il rapporto si è incrinato: “Lei ha incominciato a lavorare e a voler presentare delle denunce. Io ho le ho fatto presente che si trovava sola in Italia con un bambino di tre anni e non mi sembrava il caso di insistere. Lei si è quindi rivolta a un altro avvocato che si è prestato a fare denunce e querele anche abbastanza serie e io non l’ho più vista”.
“Poi, inaspettatamente l’altro ieri mi ha telefonato dicendo che sarebbe venuta e poi ieri non è venuta, come invece aveva detto. E’ arrivata stamattina, ma io non c’ero. Sono stato avvertito di quanto accaduto da un mio collega che ha sentito le grida della mia segretaria”.
In merito ai maltrattamenti i servizi sociali nel febbraio 201o hanno anche fatto una segnalazione alla Procura della Repubblica in cui si legge, fra l’altro, che il marito “non permette alla famiglia una vita dignitosa, lasciandola senza i soldi necessari ad acquistare beni di prima necessità”. In bambino inoltre, non frequenta l’asilo “perché la donna non lavora e il marito non fornisce l’adeguata assistenza economica”. Le segnalazioni riguardano anche i maltrattamenti, avvenuti talvolta “in presenza del minore”.