Serra Riccò. Oggi è il giorno dell’incontro in Confindustria per tentare di trovare una soluzione alla complicata situazione della Lincoln Electric di Serra Riccò. Contemporaneamente i lavoratori sciopereranno e daranno vita a un presidio per opporsi fermamente ai 43 esuberi decisi dalla multinazionale americana che produce saldatrici e ha deciso di chiudere lo stabilimento produttivo italiano per trasferirlo in Polonia.
Due giorni fa il consiglio comunale di Serra Riccò ha votato all’unanimità una mozione che prevede che il sito produttivo nel Puc non possa subire un cambio di destinazione d’uso e martedì prossimo i lavoratori saranno ricevuti dall’assessore regionale al Lavoro Enrico Vesco e dall’assessore allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli.
“Siamo di fronte a scelte che non vogliamo capire e non possiamo condividere – hanno detto gli assessori – a fronte di una situazione economica positiva per l’azienda, leader mondiale nelle tecnologie di saldatura e di un livello di produttività eccellente per il sito ligure. Lo scenario che vede 50 lavoratori messi in mobilità ci preoccupa molto per questo abbiamo subito convocato un incontro per discutere con l’azienda gli scenari futuri e non lasciare soli i lavoratori in questa difficile vertenza”.
La mobilitazione delle istituzioni c’è e l’obiettivo dei lavoratori è ottenere, sul modello di quanto è accaduto con l’accordo firmato per i dipendenti della Centrale del Latte di Genova, un periodo di cassa integrazione e un impegno dell’azienda alla ricollocazione dei lavoratori: “Quando ci siamo trasferiti qui da Celle ligure – spiega Paolo Bassafontana – abbiano assorbito 10 lavoratori della ex cartiera che aveva sede nel capannone acquistato dalla Lincoln: vorremmo che la stessa cosa fosse fatta per noi”.