Politica

La proposta del Pdl alla Giunta Doria: “Vendete Iren per togliere l’Imu alle imprese”

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Genova. Infrastrutture, porto, lavoro, ma anche imposte, turismo e trattamento finale dei rifiuti. Sono tanti i temi affrontati questa mattina dai vertici del Pdl genovese e ligure (presenti fra gli altri il senatore Luigi Grillo, i deputati Sandro Biasotti e Michele Scandroglio, il coordinatore Gianni Barci e tutto il gruppo consiliare genovese), decisi a dare la “sveglia” alla giunta Doria su quelle che definiscono le priorità che consentiranno a Genova di tornare a crescere.

In cima alla lista ci sono le infrastrutture: “Vogliamo obbligare la giunta a parlare dei temi della città – spiega il capogruppo Lilli Lauro – e comincieremo già domani, tramite la mozione sulla Gronda. Da 15 anni a Genova è tutto immobile: ogni giunta ha preso distanza da questa infrastruttura per manterersi i voti degli ambientalisti e della loro coalizione”.

“Siamo stufi – aggiunge Lauro – la città è in un declino terribile. Il nodo autostradale genovese è il più trafficato d’Italia, i soldi per la Gronda li mette autostrade, cos’altro dovremmo aspettare? Dobbiamo decidere subito per iniziare i lavori a gennaio o febbraio”.

Se il prossimo consiglio – quello di domani – sarà sulla Gronda, il Pdl ha già preparato un consiglio monotematico sul trattamento finale dei rifiuti “perché anche il famoso gassificatore votato dalla giunta Vincenzi è scomparso. Scarpino inquina molto di più do un trattamento finale, per cui è un tema che va affontato” dice Lauro.

Il Pdl ha anche pronta una proposta sull’Imu, direttamente collegata alla necessità di rilanciare imprese e occupazione. L’idea è del deputato Michele Scandroglio: “Proporremo alla giunta Doria di abbattere l’aliquota Imu per le imprese industriali, artigianali e commerciali che abbiamo un certo numero di dipendenti – spiega Scandroglio – Per recuperare le risorse il Comune dovrà vendere – la sua partecipazione in Iren”. ”

“L’emergenza di Genova e’ il lavoro e l’Imu rischia di massacrare migliaia di imprese – hanno sottolineato Scandroglio e Biasotti – la partecipazione del 17% del Comune di Genova in Iren e’ del tutto inutile, e’ in netta minoranza, non incide sulla politica industriale, Iren produce solo perdite e ha distribuito utili attingendo dal fondo straordinario di riserva”.

“Dalla vendita di Iren il Comune potrebbe ricavare piu’ di 115 milioni di euro – hanno spiegato – per eliminare l’Imu a chi da’ lavoro in un momento cosi’ difficile per l’economia. Solo
per le attivita’ che utilizzano i capannoni, non per quelle che li tengono vuoti”.

Tra le priorità non poteva mancare la messa in sicurezza del territorio: “Tra le opere fondamentali da realizzare al più presto – dice il senatore Grillo – c’è lo scolmatore del Bisagno, opera tanto attesa e mai realizzata, mentre Genova continua ad essere al secondo posto dopo Firenze nella graduatoria nazionale dei rischi idrogeologici”.

Il senatore ha parlato anche della legge di riforma dei porti, recentemente approvata in Senato: “L’introduzione dell’autonomia finanziaria dei porti è una filosofia che siamo riusciti a far passare – ha affermato – il recupero di Iva e accise sia pure al limite dell’1%, consentirà ai porti di autofinanziarsi, le risorse recuperate dai porti saranno reinvestite in modo continuativo”. “Il porto di Genova, sapendo che avrà 25 milioni di euro da investire nei prossimi 20 anni – ha detto Grillo – potrà andare da Banca Carige e chiedere da subito uno sconto di 200 milioni per fare la diga foranea o importanti infrastrutture”. “Dopo il Senato, sono convinto che la Camera approverà il testo della riforma”, ha aggiunto Grillo.

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