Il Genoa si illude ma crolla contro la Juventus dei record

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Genova. Dopo il ko di Catania mister De Canio cambia volto al suo Grifone. In difesa ci sono Bovo e Canini ma la sorpresa più gradita ai tifosi riguarda l’attacco composto dalla coppia Borriello-Immobile.

Prima del fischio d’inizio in tribuna appare un Enrico Preziosi di cartone, lì dove è solito sedersi il patron rossoblù. Sostituisce il presidente al quale è stato formalizzato il Daspo che gli nega l’accesso ai luoghi in cui si svolgono competizioni agonistiche. Pena accessoria del processo relativo a Genoa-Venezia della stagione 2004/05. Esecutivo da ieri, da quando la Cassazione ha rigettato il ricorso presentato contro la sentenza della Corte d’Appello.

Comincia la partita e il Genoa parte a mille. La prima palla gol è per l’avvelenato Borriello. L’ex juventino cerca il diagonale vincente ma sbaglia la mira: sono pochi centimetri a negargli la gioia del gol. Ci prova poi Jankovic su punizione, Buffon è attento e respinge coi pugni. La Juventus è spaesata e i rossoblù cercano di approfittarne. Peccato che Immobile, lanciato in solitudine verso l’area bianconera, si divori il più clamoroso dei gol. Giovinco e Marchisio cercano di suonare la sveglia senza fortuna.
Immobile al secondo tentativo trova il bersaglio grosso. Scambi veloce con l’inarrestabile Bertolacci e palla all’angolino: il Ferraris è in deliro. E non finisce qui. Il Grifone continua ad attaccare con Borriello a caccia del più classico dei gol dell’ex. La fortuna non lo assiste e al 20° certifica un’altra occasione persa.

La Juve si affida ancora una volta a Giovinco che servito da Pirlo, direttamente da calcio d’angolo, spara alle stelle. La reazione ospite è però sterile. Il Genoa riparte al piccolo trotto e non trova il raddoppio solo grazie a Buffon capace di neutralizzare una conclusione ravvicinata di Borriello (bello il suo dribbling su Chiellini).

La partita si accende e gli uomini dello squalificato Conte mettono i brividi alla Nord con Matri che ben servito da Giaccherini si fa ipnotizzare da Frey e calcia malissimo. Giaccherini decide di fare tutto da solo ma il risultato non cambia. Bonucci abbatte Kucka al limite dell’area, l’arbitro decide di sventolare solo il giallo tra le proteste dei giocatori rossoblù che già pregustavano la superiorità numerica. Della punizione si incarica Bovo, è bravo Buffon.

Si riparte nel secondo tempo con una Juventus più aggressiva ma è ancora il Genoa a farsi pericoloso con Sampirisi, il suo colpo di testa lambisce il palo. A prendere in pieno il palo è Giovinco, la palla arriva poi sui piedi di Giaccherini che colpisce però come un giocatore di rugby. Non c’è un attimo di sosta, Borriello da una parte e Giaccherini dall’altra cercano la rete a ripetizione. Al 58° è la volta di Marchisio ma ancora una volta la mira è da perfezionare.

Bertolacci si divora il raddoppio a due passi da Buffon e sul ribaltamento di fronte Giaccherini la butta dentro per l’1-1, è il 60°. La legge del calcio la conoscono tutti: gol mangiato, gol subito. Il Genoa accusa il colpo ma si ributta in avanti. Si arriva così al 70° con Jankovic che risfodera il classico della casa, il tiro su punizione: davanti però c’è un certo Buffon.

Si arriva alla mezz’ora della ripresa. Sampirisi atterra Asamoah nell’area rossoblu, per l’arbitro non ci sono dubbi: calcio di rigore. Sul dischetto va Vucinic, 1-2. Il raddoppio bianconero è un bococne troppo amao da digerire. Le gambe dei rossoblu si fanno molli e la Juve ne approfitta trovando il gol della sicurezza. Il terzo sigillo è di Asamoah imbeccato ancora una volta da uno straordinario Vucinic.

Finisce con la Juve che festeggia e un Genoa che si mangia le mani per le infinite occasioni sprecate.

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