Erzelli, il rettore Deferrari risponde a Ranieri: “Operazione giusta, ma il cuore non può staccarsi dal cervello”

rettore unige giacomo de ferrari

Genova. “Sono d’accordo che l’operazione Erzelli sia positiva, ma quando mancano 40 milioni di euro per farla, bisogna tenere il cuore ben attaccato al cervello, perchè altrimenti si va in galera”.

Risponde così il rettore dell’Università di Genova, Giacomo Deferrari, all’invito ad andare avanti sul progetto di trasferimento rivoltogli dal responsabile Cultura Anci Andrea Ranieri, ieri sera alla festa democratica.

“Genova non si deve rassegnare alla fine del progetto Erzelli – ha detto Ranieri ricevendo un lungo applauso dalla platea Pd – E’ un’idea in cui l’Università è chiamata a essere non un comprimario di un progetto di sviluppo, ma il protagonista, è un progetto attraverso cui il sapere diventa per la prima volta in modo così chiaro il motore dello
sviluppo”.

“Se l’Università si tira indietro rispetto a un progetto di sviluppo basato sull’intelligenza, poi non ci dovremo lamentare se diminuiscono gli studenti – ha sottolineato Ranieri – conosco bene le difficoltà economiche dell’Università, sono troppi i soldi che l’ateneo dovrebbe tirare fuori? Facciamo di meno. Ma facciamo. Se Ingegneria civile decide di stare dov’è va bene, ma che le attività dell’università collegate all’energia, all’industria e alle nuove tecnologie, non vadano agli Erzelli è un errore tragico, persino il Cnr ha confermato che ci
andrà”.

Secca la replica di Deferrari: “C’è un filosofo francese che dice che non bisogna mai staccare il cuore dal cervello, io credo che cuore e cervello debbano sempre andare attaccati”

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