Genova. No alle esplosioni per i dragaggi. Questo il grido che arriva dalla manifestazione che si è svolta attorno alle 18 di oggi nel cuore di Genova. A scendere in piazza sono stati gli abitanti del centro storico: sotto accusa i lavori a calata Gadda e le detonazioni che danneggerebbero gli edifici della zona.
Non è quindi bastato l’annuncio del presidente dell’Autorità Portuale Luigi Merlo, che ha assicurato che a breve le microcariche passeranno da 6 all’ora a 4 al giorno, a tranquillizzare i manifestanti e a scongiurare la protesta.
Il corteo è partito attorno alle ore 18 e si è subito diretto verso palazzo S. Giorgio: circa 200 persone hanno sfilato per le vie cittadine con striscioni di protesta. Attorno alle 19 sono poi state ricevute da Merlo nella Sala del Capitano.
L’incontro pubblico è tutt’ora in corso: ad aprire la discussione la lettura di una relazione di alcuni esperti che confermerebbe la pericolosità delle operazioni di dragaggio e la possibilità concreta di utilizzare tecniche alternative.
Secondo il geologo Pietro Manfredi, infatti “è estremamente urgente sospendere cautelativamente le esplosioni e passare ad un sistema meno invasivo di escavazione. Il pericolo esiste e diventa sempre più grave se non si corre ai ripari”.
Le richieste dei cittadini, però, non riguardano solo la sospensione dei lavori. Gli obiettivi comprendono anche il risarcimento dei danni subiti dagli edifici e che l’Autorità Portuale metta nero su bianco che il centro storico non corre alcun rischio di danno strutturale.