Economia

Centrale del Latte, spiragli per i lavoratori: niente mobilità, arriva la cassa integrazione

centrale del latte

Genova. Si é concluso attorno alle 15 di questo pomeriggio il vertice romano presso il ministero dello Sviluppo Economico sulla Centrale del latte di Genova, alla presenza dei rappresentanti dei lavoratori, della Regione Liguria e del Comune.

Le premesse non erano certo buone: nessun interessamento di cordate pronte a rilevare il sito produttivo di Fegino e la volontà di Parmalat-Lactalis di dismettere lo stabilimento. Tuttavia si é aperto uno spiraglio che rende meno drammatica la situazione delle decine di dipendenti genovesi, anche se ormai é la chiusura della Centrale é certa.

Tre sono le novità più rilevanti. La prima riguarda l’immediato futuro dei lavoratori e registra la disponibilità da parte dell’azienda di ritirare la procedura di licenziamento collettivo per ricorrere invece alla cassa integrazione per due anni. Una modifica più volte richiesta dai sindacati, che in proposito lunedì incontreranno Parmalat, che consente di lavorare in maniera più tranquilla.

La seconda notizia é che c’é il consenso di tutte le parti in causa ad aprire un tavolo per discutere della riconversione del sito di Fegino. Finora Parmalat si era sempre opposta a questa ipotesi, sostenuta oggi anche dal ministero.

Infine siamo in presenza di un parziale “ammorbidimento” sugli esuberi: sarebbero dovuti essere 123 a livello nazionale, probabilemente ci sarà la ricollocazione per 80 lavoratori. Notizia estremamente positiva che sembra garantire la difesa dell’occupazione.

I sindacati, in attesa dei prossimi incontri, rimangono intanto prudenti: “La situazione – ha spiegato Fabio Allegretti, sindacalista della Cgil – é sicuramente migliorata, ma bisogna ancora lavorare per raggiungere il nostro obiettivo: la difesa dei posti di lavoro”.

Un commento di identico tenore arriva infine dagli assessori Vesco ed Oddone: “Duole perdere una realtà produttiva storica per Genova come la Centrale del Latte, a questo punto l’impegno di tutti è quello di trovare nuove opportunità per garantire la prosecuzione del lavoro sul sito di Fegino”.

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