Genova. Si è concluso intorno alle 18 l’incontro tra istituzioni e sindacati in vista del vertice romano di venerdì sulla Centrale del latte di Genova. Gli assessori regionale e comunale Enrico Vesco e Francesco Oddone hanno confermato che non ci sono al momento aziende interessate all’acquisto del sito: “Purtroppo non ci sono realtà e proposte concrete alternative – conferma Fabio Allegretti della Flai Cigl – ma è comunque importante che anche le istituzioni locali vengano al ministero a chiedere che il sito produttivo genovese non venga chiuso”.
All’incontro presso il ministero dello Sviluppo economico infatti parteciperà anche la Regione Liguria: “L’ufficializzazione è arrivata proprio nel corso dell’incontro di oggi e questo è sicuramente un dato positivo”.
A Roma sindacati e istituzioni chiederanno che il Governo spinga perché la Lactalis cambi la propria posizione rispetto alla chiusura del sito: “Le aspettative non sono altissime – conferma Allegretti – ma sappiamo che il 24 ci sarà un incontro con l’azienda, ci saranno le categorie e i sindacati nazionali e regionali per valutare l’eventualità di andare avanti in un percorso che non sia solamente mobilità e licenziamento collettivo bensì qualcosa che traguardi in un obbiettivo e la possibilità di trovare altri soggetti interessati, per non far chiudere lì la vicenda”. Il 25 settembre ci sarà un ulteriore incontro presso il ministero del lavoro.
In pratica, obiettivo dei sindacati, se la Lactalis confermerà la chiusura, è quello di chiedere al governo di mettere i lavoratori in cassa integrazione, in modo da allungare i tempi per trovare altri soggetti interessati all’acquisto dell’azienda. Sarebbe un modo – dicono i sindacati – per mostrare che il Paese non vuol dire la parola fine alla filiera del latte italiano.