Parma. L’obiettivo è la definizione del cosiddetto “piano sociale”, su cui l’azienda si è impegnata, ovvero quell’insieme di misure che deve limitare al massimo le ricadute occupazionali in seguito alla decisione di Lactalis di concentrare i siti produttivi, chiudendo, tra gli altri, lo storico stabilimento Latte Oro di Fegino.
Il tavolo, cominciato nel pomeriggio a Parma nella sede dell’azienda, è tutt’ora in corso e – si dice – potrebbe andare avanti anche tutta la notte. Anche perché domani è previsto un incontro presso il Ministero del Lavoro, che dovrà ratificare l’accordo.
Nel corso dell’incontro romano di venerdì, intanto l’azienda aveva ritoccato al ribasso gli esuberi: sarebbero dovuti essere 123 a livello nazionale, probabilmente saranno 50, con la ricollocazione per 80 lavoratori. “Ma il nostro obiettivo – ha detto Fabio Allegretti della Cgil genovese, in una pausa del vertice emiliano – è portare a casa la ricollocazione per tutti i lavoratori”.