Amt, Bruno e Triglia: “Il Comune ripensi il tema delle privatizzazioni”

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Genova. Crisi e contrazione delle risorse. Sono loro, secondo Antonio Bruno, capogruppo Federazione della Sinistra Comune di Genova, Sergio Triglia, segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista, a dare il colpo di grazia al trasporto pubblico locale.

“Non solo – affermano Bruno e Triglia – ma la continua stratificazione della normativa che dalla legge 422 in poi si è creata, talvolta in maniera contraddittoria, non ha dato un mano al sistema, esempio ultimo è tutta la normativa creata per liberalizzare il settore che calpestava l’esito referendario del Giugno 2011 poi ripristinato dalla sentenza della Corte Costituzionale a luglio”.

“Per ultimo, ma solo per ordine cronologico, Regione Comune e Provincia, non sono mai stati in grado di promuovere ne’ politiche innovative che andassero da una parte a sbloccare tutte quelle opere utili per il funzionamento del servizio (logistica, corridoi di qualità, Tranvia), ne’ politiche per superare il nanismo strutturale delle aziende” aggiungono.

“Per questi motivi siamo convinti che la delibera approvata in Comune sul tema di Amt non serva a risolvere il problema del TPL a Genova nè sul breve periodo nè, tantomeno in un ottica di prospettiva futura – affermano – è per questo che crediamo che lo sforzo che stanno producendo le parti non servirà a mettere in salvo AMT se non si recupera contestualmente il tema dei finanziamenti e non si producono a livello locale tutti le azioni strutturali necessarie per fornire un servizio utile alla città”.

A livello locale, per Bruno e Triglia, bisogna che da subito il Comune di Genova ripensi il tema delle privatizzazioni non solo, perché i privati (che devono fare utili e non offrire un servizio pubblico), come nel caso di Transdev/RTP, hanno dato dimostrazione di inefficienza, ci hanno consegnato AMT con un buco di 7MLN di euro il biglietto aumentato e il servizio tagliato.

“Siamo convinti che risorse economiche si possono recuperare, ad esempio abbandonando progetti faraonici costosi e poco utili come Gronda e Terzo Valico, dirottando quei soldi per il TPL” affermano Bruno e Triglia.

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