Genova. L’allarme benzene dopo la campagna di monitoraggi condotta a luglio dalla Provincia di Genova, preoccupa non solo il Comune, che sta studiando misure per limitare i flussi di traffico nelle zone a rischio, ma soprattutto Legambiente.
“Dal 2005 le auto inserite sul mercato sono catalizzate, ma il problema è rappresentato dalle moto 4 tempi, che invece non lo sono – spiega Andrea Agostini, presidente Legambiente Genova – siccome la nostra città è una fra quelle in cui circolano più mezzi a due ruote, ecco che l’inquinamento aumenta notevolmente”.
Colpa della moto in un certo senso, ma non solo. “La colpa è soprattutto delle amministrazioni comunali – spiega Agostini – Non si fa nulla per disincentivare l’uso di mezzi privati, basti vedere il grande numero di parcheggi per moto presenti in città – prosegue – non esistono iniziative per incentivare l’utilizzo di mezzi pubblici”.
A tutto questo, secondo il presidente di Legambiente, si aggiunge anche una scorretta informazione. “Quando si parla di benzene entro i limiti di legge si dimentica di dire che fa male lo stesso – spiega – le sostanze inquinanti, infatti, si accumulano comunque nell’organismo e il fatto che siano sotto i limiti fissati dalla legge non significa nulla dal punto di vista della salute”.
Qui esce un altro tema; quello delle grandi opere, su cui ieri si era espresso anche il consigliere del Movimento 5 Stelle, Paolo Putti, dichiarando che fa ridere sentir parlare di diminuire l’inquinamento in città quando poi si pensa alla costruzione di opere come la Gronda e il Terzo Valico.
“Come ha più volte ribadito il chimico Federico Valerio, le grandi opere implicano il passaggio e l’uso di molti camion – conclude Agostini – è ovvio che quindi le polveri si andrebbero a distribuire in tutta la città, con un evidente incremento della tossicità dell’aria”.