Genova. Gli spiragli di luce sulla trattativa che coinvolge l’azienda di trasporto pubblico genovese rimangono confermati, ma certo solo le prossime ore potranno dire se Amt ed i suoi lavoratori riusciranno ad evitare il dissesto finanziario. Certamente decisiva sarà la prossima settimana, quando le rappresentanze sindacali incontreranno Regione e Comune di Genova, proprio per fare il punto della situazione.
“Nell’incontro di ieri – spiega Uil Trasporti – abbiamo esposto le nostre proposte, che sono state ben accolte e permetteranno di risparmiare a regime circa 22 milioni in 16 mesi. Ma arrivavamo con dei “paletti” ben precisi: se l’azienda è disposta a discutere qualsiasi piano per noi va bene, se ha avuto l’imput di abbassare il costo del lavoro obbligatoriamente allora noi non ci stiamo”.
La risposta ha soddisfatto le rappresentanze sindacali: l’unico obiettivo dell’azienda – è stato loro comunicato – è quello di mettere in sicurezza i conti. Continuano, intanto, le riunioni. In particolare di discute su come applicare tre soluzioni: la cassa integrazione a rotazione per 30 persone al giorno, il conferimento nell’organico del Comune di 60 ausiliari e l’abbandono delle esternalizzazioni. Tutte proposte ritenute valide da Amt.
L’azienda – continua Antonio Cannavacciuolo – “ha preso due giorni di tempo per valutare il da farsi e calcolare l’impatto reale delle misure sul servizio”. Un po’ di preoccupazione rimane, comunque, quando si parla dei prossimi incontri con le istituzioni perchè “andremo in Regione, ma non vorremmo
ci dicessero, come è già successo, che taglieranno ancora i fondi per il trasporto pubblico”.
In attesa di essere riconvocati da Amt, i sindacati non fanno alcun passo indietro sullo scipero di 24 ore indetto per il prossimo 11 settembre. “L’agitazione di settembre – spiega ancora Cannavacciuolo – non abbiamo difficoltà ad annullarla, ma solo in presenza di un accordo. Se entro 11 firmiamo, lo sciopero cade. Stiamo facendo tutto possibile per salvaguardare lavoro e servizio ai cittadini. Responsabilmente. Speriamo però che dall’altra parte ci siano persone che si comportino di conseguenza”.
Lavoratori ottimisti, ma non troppo: “Lo siamo, un po’ meno quando vediamo qualche personaggio politico che sembra voglia insistere solo sul costo del lavoro e massacrare i lavoratori. A loro lanciamo una domanda: avete a cuore futuro della città o vi intestardite perchè vada tutto storto? Speriamo diventi ottimista anche chi ha in testa idee diverse” – conclude Cannavacciuolo.