Lorsica. Sono tre uomini di 58, 52 e 26 anni, tutti di Cicagna, gli aggressori di A. Y., migrante marocchino con precedenti penali per furto, pestato a sangue a Lorsica, entroterra del Tigullio.
I tre, incensurati, hanno confessato nelle scorse ore, incalzati dal maresciallo dei carabinieri di Cicagna e si trovano in stato di arresto con l’accusa di tentato omicidio. Si è trattato di una vera e propria spedizione punitiva contro il marocchino di 34 anni residente a Chiavari, condotta con rabbia e violenza: calci e pugni, coltellate, un colpo alla base del cranio con un cacciavite e infine la testa spaccata a calci. E poi il corpo abbandonato in strada, pensando che fosse morto. La vittima, però, non era morta e con il cellulare che aveva in tasca ha chiamato suo fratello il quale ha dato l’allarme. Prima di perdere i sensi il 34enne ha parlato di un’aggressione da parte di alcuni italiani e di un suv grigio presente sul luogo.
“Dopo l’ennesimo tentativo di furto subito eravamo esasperati, volevamo solo dargli una lezione”. Queste le parole pronunciate da uno degli aggressori agli investigatori. Immediate le indagini, indirizzate anche alla testimonianza della vittima, che versa ancora in gravi condizioni in ospedale, ma che probabilmente se la caverà. A tradire uno dei colpevoli, una ferita alla mano, causata proprio dal pestaggio.
Intanto, rimane alta la tensione a Lorsica, dove da mesi si susseguono furti negli appartamenti e dove, date le dimensioni ridotte del paese, tutti sapevano che il marocchino ha precedenti per furto. Fino alla drammatica decisione di farsi giustizia da soli.