Genova. Il sindaco Marco Doria usa una metafora “nautica” per spiegare la situazione di Amt, a rischio dissesto finanziario. Per salvare l’azienda di trasporto pubblico di Genova, é noto, servono risparmi per 5 milioni di euro entro la fine del 2012. “Amt é come una barca che rischia di affondare” – ha spiegato Doria in conclusione alla riunuione di ieri sera con azienda e sindacati.
L’allarme per il futuro rimane, ma, per i lavoratori, le notizie positive ci sono: la scadenza per approvare il nuovo piano industriale è posticipata di circa quindici giorni. Non più, quindi, la fine di agosto, ma la metà di settembre.
Inoltre è sembrato arrivare dal primo cittadino uno stop, anche se per ora temporaneo, alla privatizzazione dell’azienda, come deliberato dal consiglio comunale poco più di un mese fa. “La privatizzazione non esiste – ha detto – ora é il momento di salvare l’azienda”.
I “paletti” alla trattativa, però, rimangono: la patrimonializzazione di Amt con l’acquisizione di Genova Parcheggi o di alcune stazioni della metropolitana cittadina è stata ritenuta al momento impercorribile. Parole positive, invece, sono arrivate riguardo alla disponibilità della Regione Liguria a finanziare fino a dicembre 2012 la cassa integrazione in deroga: “E’ un
fatto positivo, la cassa in deroga sara’ uno strumento utile per uscire dall’emergenza”.
“La trattativa tra azienda e sindacati si sta evolvendo in modo positivo – ha concluso Doria – il nostro obiettivo e’ salvare Amt dalla liquidazione in tempi stretti, e’ tutelare i lavoratori e i cittadini, dopodiche’ potremo tracciare una nuova rotta per il trasporto pubblico a Genova”.