Cronaca

Rapallo, comitati in Consiglio comunale per “svegliare” la Giunta: “Si scrive acqua pubblica, ma si legge democrazia”

acqua pubblica

Rapallo. Cittadini di Rapallo in piazza questa mattina per protestare contro la mancata applicazione del referendum sulla gestione dell’acqua che, nel giugno del 2011, sancì il divieto di privatizzazione delle risorse idriche.

Promettono di essere numerosi, in rappresentanza di varie associazioni tra cui il Comitato Acqua Pubblica del Tigullio, i rapallesi che attorno alle 8.45 di questa mattina si raccoglieranno di fronte al Consiglio comunale della cittadina ed entreranno in aula. Tutto questo per prendere parte all’odierna riunione di giunta e – scrivono – “pretendere da questa giunta, finora sorda, attenzione e impegno sull’applicazione dei Referendum(ricordiamo che stiamo ancora pagando in bolletta quanto non più dovuto) e l’opposizione al tentativo di ulteriori privatizzazioni”.

Il Comitato, affiancato da numerose associazioni, partiti e movimenti cittadini, attacca soprattutto l’inerzia della civica amministrazione: “Il Sindaco Costa quando era all’opposizione, e quindi in vista della campagna elettorale, si era impegnato con un’interpellanza ad esaminare il problema, ma ora non si degna nemmeno di rispondere alle nostre richieste d’incontro”.

Una situazione non più accettabile visto anche che, nelle vicinanze, qualcosa si muove: “Lavagna, Santa Margherita e Nè – continua il Comitato – hanno approvato delle mozioni che tentano di andare nella giusta direzione dell’applicazione della volontà popolare, ci chiediamo perchè Rapallo e a seguire Chiavari, Sestri Levante e Casarza Ligure(che hanno uguali richieste protocollate) non fanno nemmeno questo timido passo”.

Rincara la dose il gruppo Acari, in rappresentanza di numerosi abitanti della zona: “Il sindaco Giorgio Costa, che in campagna elettorale ovviamente era “emotivamente teso” ad un pronunciamento a favore dell’acqua pubblica da parte del comune di Rapallo, è attualmente uccel di bosco (seguendo la linea di tutti i sindaci suoi predecessori, evviva il cambiamento). Domani gli ricorderemo la questione”.

“I diritti dei cittadini – concludono i dimostranti – devono essere garantiti e, ricordiamolo ancora una volta, si scrive acqua ma si legge democrazia”.

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