Protesta balneari anti-Bolkestein, in Liguria adesione all’85%

spiaggia - stabilimenti balneari

Regione. Ombrelloni chiusi fino a poco fa, ma a una prima occhiata, che non ha certo la pretesa di essere rappresentativa di tutta la Liguria, la sensazione è che la manifestazione simbolica anti-direttiva Bolkestein non abbia riscontrato il successo sperato.

Almeno nelle cittadine più a ponente della provincia savonese. Di parere contrario è però Enrico Schiappapietra, presidente provinciale del SIB: “Al contrario noi registriamo un’alta affluenza: da un primo giro di telefonate mi risulta che in Liguria siano tantissimi gli stabilimenti che hanno aderito. Abbiamo stabilimenti funzionanti ma con un segnale importante come quello degli ombrelloni chiusi. Volevamo far conoscere anche ai clienti la situazione in cui ci troviamo. L’adesione è pari all’85% in Liguria, e al 90% in provincia di Savona. Solo ad Alassio gli ombrelloni sono rimasti chiusi solo per mezz’ora”.

Presente alla protesta ai Bagni Nettuno di Albissola Marina anche il presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza. “Il problema non sono le adesioni ma se si arriva al cuore di chi ci governa – dice – Qui non si tratta di una situazione banale, non stiamo parlando della fine di un privilegio, ma della fine di una storia e di una tradizione: si tratta di cent’anni di turismo balneare che rischiano di essere liquidati da una direttiva europea. Direttiva che tutti i Paesi hanno sistemato secondo al propria peculiarità, cosa che il nostro paese non ha ancora saputo fare. Se il governo non si muoverà in questo senso sarà una responsabilità sua e dei partiti che lo sostengono e che non potranno, domani, quando le spiagge saranno in mano a dieci gruppi, e magari anche di sospetta provenienza, dire che non lo sapevano”.

“Spero che ci sia presto un incontro con il governo – continua Vaccarezza – Quando siamo stati a Bruxelles ci hanno detto che quello che stavamo dicendo noi, il governo non lo aveva mai sostenuto in quella sede. Bruxelles, che ha tolto i mercatini di Natale tedeschi, i campi di tulipano olandesi e ha escluso le fonti di acqua minerale dicendo che sono un bene e non un servizio, aspetta solo che il governo italiano vada e dica ‘noi vogliamo per i balneari una direttiva diversa’”.

“Speriamo che vi sia presto un cambio di rotta: è da febbraio che insistiamo con il governo affinché affronti questa situazione in maniera chiara – aggiunge l’assessore regionale al Turismo, Angelo Berlangieri – Dicono che stanno preparando un decreto legislativo per disciplinare la materia, ma non siamo d’accordo perché a febbraio avevamo chiesto come elemento pregiudiziale che il governo andasse in missione a Bruxelles a chiedere una deroga. Non abbiamo avuto nessuna risposta purtroppo, quindi il decreto sarà rimandato al mittente”.

“Questa è un’estate difficle per il turismo, con una calo vertiginoso dei turisti italiani e del fatturato per le aziende: solo il mercato internazionale tiene, ma senza compensare le perdite: si parla di un 10% in meno del fatturato delle aziende del settore. Non possiamo permetterci altre ‘sconfitte’” conclude Berlangieri.

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