Genova. La pesca a strascico ha le ore contate: domani è infatti l’ultimo giorno per la pesca astrascico non d’altura. Lunedì scatterà il fermo biologico per mar Ionio, Tirreno e Mar Ligure che durerà trenta giorni.
In Liguria il provvedimento riguarderà una settantina di pescherecci che normalmente strascicano le loro reti dai 50 ai 200 metri di lunghezza.
Continuerà invece ancora un mese la pesca al gambero imperiale che si fermerà a ottobre. Lunedì ripartiranno le marinerie dell’Adriatico, che raccolgono il 75% del pescato in Italia e quindi non si sentirà la mancanza sui mercati liguri di naselli, frittura e moscardini.
I pescatori liguri scuotono il capo di fronte al fermo biologico. “Un mese di sosta non serve – spiega Luigino Sartor pescatore professionista di Lavagna – non si ripopola il mare in 30 giorni. Occorre una scelta regionale diversa di gestione dei compartimenti: quando ci si ferma occorre che tutti i tipi di pesca vengano bloccati e per un periodo di almeno due mesi. La cassa integrazione in deroga come viene applicata agli artigiani potrebbe essere uno strumento per indennizzare i pescatori”.