Economia

Iren, emesse meno tonnellate di anidride carbonica e distribuiti 662 milioni di valore aggiunto

Protesta Iren, pendolari e asso balneari

Sono positivi i dati contenuti nel bilancio sociale del 2011 di Iren, Multiutility di Torino, Genova, Piacenza, Parma e Reggio Emilia. La distribuzione di 662 milioni di valore aggiunto a dipendenti, azionisti e pubbliche amministrazioni, una raccolta differenziata al 59% contro una media nazionale del 31%, 1,36 milioni di tonnellate di anidride carbonica che non sono state immesse nell’aria grazie a un parco produttivo quasi totalmente eco-friendly.

In merito alla sostenibilità economica, si legge nella nota, nel 2011 il valore aggiunto di Iren, ovvero la capacità di produrre ricchezza a favore del contesto in cui opera, è stato di 662 milioni, per il 40% distribuito al personale sotto forma di stipendi, per il 25% allo Stato attraverso le tasse, per il 4% agli azionisti con i dividendi, per il 13% all’azienda (accantonamenti, riserve e ammortamenti) e per l’1% alla collettività sotto forma di liberalità. Sul fronte della sostenibilità ambientale, nel 2011 sono stati attivati sistemi di raccolta differenziata che hanno consentito di ottenere risultati superiori al 59% (+2,6% dal 2010).

Per evitare perdite sulla rete idrica sono stati controllati circa 3.000 chilometri (20% del totale) mentre nell’area genovese ed emiliana sono state effettuate più di 151.000 analisi sulle acque potabili e reflue (+14% rispetto al 2010). Nell’ambito della produzione di energia, le fonti di energia primaria utilizzate, afferma Iren, sono totalmente eco-compatibili in quanto idroelettriche e cogenerative.
A questo proposito, nel 2011 sono state evitate emissioni di Co2 pari a 1.366.966 tonnellate: 890.512 grazie al teleriscaldamento, 474.317 da idroelettrico e 2.137 da fotovoltaico. Sul fronte del personale il 76,3% dei dipendenti è stato coinvolto in almeno un corso di formazione (+19,2% rispetto al 2010) e le ore di formazione pro capite erogate sono risultate pari a 19,3 (+2,1%). La presenza femminile nel è pari al 20% dei dipendenti, con un trend in crescita.

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