Cronaca

Influenza, un nuovo virus allarma gli scienziati: attacca le foche ma può contagiare anche gli uomini

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Un nuovo virus influenzale allarma gli scienziati. Identificato nelle foche, potrebbe rappresentare una minaccia non solo per la salute animale, ma anche umana. Riaccendendo i timori di una pandemia che potrebbe avere origini da fonti inaspettate. I decessi misteriosi per polmonite di 162 foche grigie lungo la costa del New England hanno rappresentato, lo scorso anno, un rompicapo per i ricercatori americani. Le autopsie su cinque mammiferi hanno svelato che sono morte a causa di un virus influenzale A/h3n8, simile a un ceppo in circolazione in Nordamerica fra gli uccelli dal 2002.

La presenza di questo virus nelle foche significa che “ha compiuto un salto interessante”, sottolinea alla Bbc uno degli autori dello studio, Ian Lipkin, della Columbia University e noto cacciatore di virus che in passato ha aiutato a identificare il patogeno del Nilo occidentale e della Sars. In pratica, il ‘killer’ delle foche è la mutazione di un virus circolato fra gli uccelli: le trasformazioni subite l’hanno reso in grado di legarsi anche ai recettori per l’influenza nei mammiferi e, dunque, di vivere come ‘ospite’ in entrambe le specie. Secondo gli scienziati, le mutazioni ne hanno aumentato l’aggressività e la capacità di causare sintomi gravi.

Non solo. Il virus riesce anche a colpire una proteina presente nell’apparato respiratorio umano. Tutte queste caratteristiche lo rendono una preoccupante minaccia, anche perché si tratta di un microrganismo a cui non siamo stati mai esposti, afferma Anne Moscona, del Weill Cornell Medical College di New York. Lo studio è pubblicato sul ‘Journal of the American Society for Microbiology’.

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