Genova. Si è conclusa la manifestazione dei lavoratori dell’Ilva di Cornigliano, che ha visto in piazza circa 2 mila lavoratori contro la chiusura dello stabilimento di Taranto. Il corteo ha percorso tutta la città per arrivare in piazza De Ferrari, dove si appena concluso l’incontro con il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando e con il sindaco di Genova Marco doria. Non sono mancati alcuni momenti di tensione.
“Siamo d’accordo anche con le altre Regioni e Comuni interessati – ha spiegato Burlando – a fare tutti le azioni necessarie per raggiungere due obiettivi. Il primo è che vengano mantenuti tutti i posti di lavoro, il secondo è che l’impresa faccia tutti gli investimenti necessari perché si superino le condizioni ambientalmente inaccettabili”.
“Parliamoci chiaro – ha detto il presidente della Regione Liguria – quando si verificano situazioni di questo tipo ci sono posizioni ragionevoli e altre meno, di natura opposta come quella che dice che anche a Genova bisogna superare anche il freddo, e poi c’è quella opposta che dice che se l’inquinamento bisogna tenerselo”.
“Penso che istituzioni, sindacati e lavoratori debbano tenere la mano ferma su questo punto, e cioè che si possa contemporaneamente mantenere i posti di lavoro e mettere a posto ciò che non va dal punto di vista ambientale”.
“Poi è ovvio – ha aggiunto il presidente Burlando – che non è possibile mettere a posto l’altoforno dell’Ilva di Taranto in cinque minuti, ma è altrettanto evidente che se viene spento non lo si riapre più. E allora occorre chiedere che venga data un’indicazione alla magistratura che obblighi l’azienda a fare gli interventi, ma questi devono essere fatti mentre l’altoforno funziona”.
Posizione condivisa anche dal sindaco di Genova Marco Doria che ha aggiunto: “Esiste un problema di salute gravissimo, che non può essere risolto dalla magistratura, che deve fare il suo lavoro, ma non può risolvere problemi così complessi”.