Tigullio. Il caldo imperante, gli incendi che devastano la nostra Regione e la sorte del Tigullio, a seguito della riduzione delle Province decisa dal Governo, sono tra gli argomenti maggiormente gettonati in questi giorni.
“Per quanto riguarda il futuro del Tigullio, area metropolitana genovese o ‘annesso’ alla Provincia di Spezia, quotidianamente appaiono sui giornali le soluzioni più fantasiose fornite dai vari amministratori locali – dichiara il consigliere regionale Armando Ezio Capurro – Chi vuole il Tigullio autonomo, chi lo vuole con Spezia chi con Genova e soprattutto quanti sono pronti soltanto a cavalcare la protesta, dicendo sempre e comunque che la scelta fatta, qualsiasi essa sia, non va bene”.
Capurro ha già avuto modo di scrivere come il decreto legge 95 approvato in seguito dal Senato e dalla Camera lascia ben pochi dubbi alla interpretazioni: tutti i 67 Comuni della Provincia di Genova saranno chiamati a far parte della Città Metropolitana.
“Altre suggestive ipotesi sembrano francamente poco praticabili e chiamano addirittura in causa la Costituzione. Senza però scomodare i ‘sacri testi’ mi pare, come la logica del ‘buon senso’, diventata purtroppo merce assai rara, è più che sufficiente per condividere la decisione dell’esecutivo. Da che mondo è mondo il Tigullio gravita su Genova e l’area spezzina è sempre stata vista come un corpo estraneo decisamente più legato alla Toscana – prosegue – Non a caso alcune località della Provincia di Spezia, vedi la Val di Vara e diversi Comuni della costa quali Levanto e Deiva Marina preferiscono Chiavari a Spezia”.
Secondo il consigliere regionale, il Tigullio all’interno della città metropolitana rappresenta la scelta migliore o per lo meno il minore dei mali. “Il nostro compito principale credo sia quello, non di dividerci sui confini, ma di lavorare tutti insieme affinché il nuovo ente riesca a fornire quelle risposte in termini di efficienza ed efficacia che i cittadini si aspettano”, conclude.