Politica

Il Movimento 5 Stelle non partecipa alla Festa Democratica, il Pd attacca: “Si è cittadini anche fuori dal web”

Simone Farello

Genova. Il Movimento 5 Stelle non partecipa alla Festa Democratica ed è subito polemica. “Da molti anni ormai la Festa Democratica rappresenta l’apertura dell’anno politico. Lo dimostra anche il programma delle iniziative politiche di questa edizione 2012 che affronta tutti i tempi più importanti sia del dibattito nazionale che di quello genovese – spiega l’assessore Simone Farello – E’ quindi normale che il lavoro, l’economia e la situazione sociale siano i veri protagonisti di questi 20 giorni di confronto politico aperto ai cittadini e alle cittadine, alle forze sociali, all’associazionismo: alla città”.

Farello spiega che è molto significativo che oltre al programma dei dibattiti generale il Partito Democratico e il Gruppo Consiliare del Comune di Genova abbiano costruito uno spazio in cui i lavoratori e le lavoratrici di 15 realtà produttive, pubbliche e private, esporranno direttamente, senza filtri, ai militanti, gli amministratori e i dirigenti del PD la loro situazione di crisi o di opportunità, di incertezza o di speranza. “Questo spazio lo abbiamo chiamato, semplicemente, ‘Lavoro e Lavori’”.

Il primo incontro è stato con i lavoratori della Centrale del Latte. “Una piccola crisi dentro questa grande, lunga crisi di questo capitalismo che moltiplica il denaro ma brucia il lavoro e la produzione. Una piccola crisi che è enorme, come ogni crisi, per chi la vive: per chi corre il rischio di perdere un posto di lavoro per decisioni che si prendono nei luoghi lontani, e spietati della globalizzazione – spiega l’esponente del Pd – Una crisi in cui misuriamo lo scarto tra la volontà del Comune di difendere il proprio tessuto produttivo e le possibilità reali di contrastare le scelte di una multinazionale come Lactalis. Una situazione di cui i lavoratori hanno dimostrato di essere consapevoli: senza arrendersi. Noi crediamo che la politica serva a questo: a non arrendersi. Nulla è irreversibile: neanche questa crisi, neanche le politiche che ci hanno portato a questo disastro”.

Secondo Farello esistono risposte diverse, di una sinistra riformista, matura e di governo. “Risposte e proposte che affronteremo parlando di Finmeccanica, di ILVA, del lavoro nella sanità e nel terzo settore, di Iren e di tante altre realtà. Risposte che il governo Monti non può dare, in quanto governo tecnico: questa Festa è anche l’avvio, come la Festa Democratica Nazionale, del percorso che ci porterà alle elezioni del 2013, che ridaranno all’Italia un governo politico”.

“Il confronto con i lavoratori della Centrale del Latte ci ha detto, tra le altre cose, che i cittadini chiedono non un ritiro della politica ma una nuova politica. Non la scomparsa dei partiti ma partiti capaci di essere quello strumento di democrazia, partecipazione e scelta che le persone chiedono. Ci ha detto, infine, che chi lavora e chi a un lavoro dignitoso aspira chiede alla sinistra scelte chiare, come quelle che hanno portato Hollande a vincere in Francia: non un nuovo populismo che si limiti a sostituire quello forse troppo in fretta dimenticato di Berlusconi e della Lega”.

Ecco quindi la polemica nei confronti dei grillini. “Dispiace quindi che il Movimento 5 Stelle abbia rinunciato a confrontarsi con noi alla nostra Festa. Dispiace che al Movimento 5 Stelle interessi molto decidere di chi è ‘la colpa’ della crisi e poco discutere su quali cose vadano fatte, ora e subito, per uscire da questa crisi – dichiara Farello – Dispiace, soprattutto, che il Movimento 5 Stelle definisca la Festa del PD un ‘teatrino in cui si fanno discorsi’ e non un luogo dove cittadini veri dedicano 20 giorni del loro vita per esprimere e vivere la loro passione civile e politica. Si è cittadini anche quando non si è sul web: a volte lo si è anche di più, quando ci si confronta con la realtà, anziché limitarsi a commentarla e giudicarla”.

“Avevamo deciso per questo di organizzare un incontro che affrontasse il tema dell’antipolitica e della nuova buona politica: ora sappiamo quale è una delle differenze tra queste due visioni: l’antipolitica è quella che si chiede se ‘la si nota di più se viene e sta in disparte o se non viene proprio’, la buona politica è quella che c’è, anche quando è scomodo, anche quando è difficile – conclude Farello – Sarà difficile anche l’autunno del Consiglio Comunale di Genova, che affronterà sin da settembre temi decisivi come il trasporto pubblico, le infrastrutture, la sicurezza ne quartieri, Erzelli: il Gruppo del Partito Democratico li affronterà forte di questi 20 giorni di ascolto e di idee”.

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