Genova. Le indagini erano partite a inizio agosto, su segnalazione di un tentativo di furto a Pegli dove era stata segnalata una Punto bianca con la P di principiante attaccata.
I carabinieri, grazie a un parziale di targa e agli accertamenti con l’aiuto del radiomobile, hanno individuato l’auto parcheggiata e regolarmente chiusa in zona Bolzaneto.
“Da quel momento abbiamo aspettato che qualcuno andasse a prenderla – spiega il capitano Alessandro Ciuffolini – avevamo già una vaga idea dei soggetti che potessero essere convoilti e sappiamo per certo che hanno visitato qualche appartamento di Pegli senza però utilizzare l’autovettura che controllavamo”.
Ma nella notte tra venerdì e sabato scorsi, finalmente l’auto è stata utilizzata.
Due giovani albanesi, incensurati di 26 e 21 anni, verso mezzanotte salgono sulla Punto e imboccano l’autostrada a Bolzaneto in direzione Rapallo, dove parcheggiano dal campo sportivo e si introducono in diversi appartamenti in via dei Muretti e in via Milano.
“Verso le 4.30 sono ritornati dall’auto – spiega Ciuffolini – pensavamo stessero per partire ma in realtà hanno buttato dentro solo parte della rifurtiva ripartendo per altra spedizione. Poco prima delle 6 sono ritornati, uno di loro è salito sulla Punto bianca e l’altro, costeggiando il muro di cinta del campo di calcio, è salito su un’Alfa 159 blu, probabilmente avendo trovato le chiavi in uno dei furti della notte”.
A quel punto comincia l’inseguimento dei carabinieri, “aspettando il momento buono per fermarli – dice Ciuffolini – ma il guidatore dell’Alfa, appena salito in macchina ha imboccato il casello e sebbene noi cercassimo di stargli dietro a 180 km all’ora ci ha seminato, quello con la Punto invece andava un pochino più piano, per cui ci siamo divisi e lo abbiamo raggiunto dopo che si è schiantato in autostrada non riportando ferite”.
Poco lontano in un parcheggio di Pontedecimo il guidatore dell’Alfa 159 ha finto di arrendersi, ma all’arrivo degli agenti ha aperto la portiera e si è dato alla fuga, venendo bloccato pochi metri lontano. Sulle mani teneva dei calzini per non lasciare impronte digitali e al collo una medaglia con il tricolore e la scritta “grande genio”.
Tra le case visitate dai due anche l’appartamento di una persona agli arresti domiciliari. Tra gli oggetti della refurtiva anche un portafoglio con documenti, bancomat e carte di credito con relativo codice. I carabinieri hanno colto l’occasione per invitare i cittadini a fare particolare attenzione.