Genova. Diletta Botta, la consigliera municipale Movimento 5 Stelle, arrestata per spaccio dopo essere stata sorpresa con diversi grammi di droga all’interno del bar “Il solito posto”, a Sestri Ponente, resterà in carcere. Lo ha deciso oggi il giudice per le indagini preliminari che ha disposto per lei la convalida d’arresto e la detenzione nel carcere di Pontedecimo.
Secondo le prime informazioni, la 35enne avrebbe fatto parziali ammissioni sul possesso di droga rinvenuto mercoledì sera dagli agenti del Commissariato di Sestri. Il blitz dei poliziotti era scattato in seguito ad una articolata indagine antidroga: nel locale hanno trovato cocaina, marijuana, ecstasy e hascisch.
Di pari passo con la vicenda giudiziaria, il Movimento, sotto shock, affronta la vicenda “in attesa dei decorsi degli Atti Giudiziari” e “considerando Diletta Botta momentaneamente allontanata dal Movimento e dimissionaria da ogni incarico elettivo”, come reso noto da un comunicato ufficiale.
Intanto però sul web in poche ore è nata un’accesa discussione virtuale, come è nelle corde dello stesso Movimento.
Diverse le reazioni dei sostenitori 5 Stelle. Roberto esprime “umana vicinanza ha tutte quelle vite sconvolte dall’assunzione di sostanze stupefacenti per colpa dell’azione criminale attuata da una persona irresponsabile che era stata chiamata dai cittadini a rivestire una funzione pubblica”.
Enrico difende l’operato del Movimento: “Non abbiamo poteri di preveggenza, nè ispettivi. L’unica cosa che possiamo fare è allontanare dal gruppo chi si macchia di reati, e non accettare gente che ha già carichi in sospeso. Diletta Botta non si è presentata in questo gruppo dicendo ‘ciao, ho un bar e faccio lo sconto comitiva sulla coca’. Aveva la fedina penale pulita, si è data da fare nei volantinaggi e in tutto il resto. Come facevamo a sapere di questa attività nascosta, se, appunto, era nascosta?”
Massimo invece si dice deluso e disgustato. “Incapaci di selezionare i candidati,in questo modo è probabile che facciate eleggere un mafioso con la fedina penale pulita, salvo poi…sono veramente deluso e disgustato”.
Enrico rimarca “il rischio delle liste nate dal nulla”. “La mancanza completa di struttura, e quindi di conoscenza del territorio, porta a prendersi in casa gente di cui non si sa nulla, e poco importa se gli si chiede certificato penale e dei carichi pendenti, di certo non possono, e non devono, dire tutto di una persona”, commenta sulla pagina Facebook del Movimento.
Ma Roberto non è della stessa idea: “I candidati sono selezionati sulla base di precisi criteri che nessun altro partito garantisce ai cittadini come fa il Movimento. In questo caso la persona si è macchiata di un grave reato in un momento successivo alla sua elezione, ed il Movimento garantisce l’immediato allontanamento della persona da ogni attività politica, a differenza di tutti gli altri partiti”.
I toni si alzano quando Valentina accosta la vicenda genovese a quanto successo in Sicilia tra Udc e Cuffaro. “Neanche Casini lo sapeva quando ha candidato Cuffaro…”. E ancora: “se anche il m5s non riesce a selezionare i candidati, meglio non votare che rischiare di eleggere una persona di cui non abbiamo sicurezza”.
La risposta arriva direttamente dal Movimento: “Diletta Botta è stata eletta da cittadini come noi attraverso l’espressione di preferenze. Facciamo dimettere i cittadini che la hanno votata? Il parallelo con Casini/Cuffaro offende soprattutto l’intelligenza di chi lo ha proposto: il percorso di Cuffaro era ben chiaro a chi, in questo caso si, lo ha candidato”.
La discussione, è prevedibile, non si chiuderà a breve. Se Sabrina è incredula: “Ma come è possibile pensare che certe cose siano intuibili / prevedibili se la persona che commette il reato non da alcun segnale??? Pur non conoscendola bene io L’ho vista e ci ho parlato e confermo che mai e poi mai avre potuto immaginare una cosa del genere”. Per Massimo “Rimane un problema che io, sommessamente, penso sia serio. Se per voi non lo è mi dispiace e mi scuso”.
Resta il diktat del Movimento: “l’importante è allontanare immantinente queste persone e che la magistratura faccia immediatamente il suo corso… L’avventura politica di questa persona con il M5S è finita”.