Genova. Non si può definire certamente troppo positivo il bilancio dei saldi estivi a Genova. Incrociando i dati dell’estate 2012 con quelle del 2007, ultimo anno prima della crisi, emergono un aumento degli sconti praticati dai commercianti a fronte di un volume di vendite minori. Rispetto al 2011, nel capoluogo ligure si registra un calo del 10-15%, ma rispetto al -30% della stagione è comunque un dato di tenuta.
La crisi economica e il conseguente calo dei consumi, quest’anno, hanno contribuito ad aumentare ulteriormente la portata degli sconti praticati durante i saldi. Una misura che è andata senza dubbio a vantaggio dei consumatori e che è servita, almeno in parte, a tamponare le perdite della stagione. Come naturale conseguenza di questo, una generale diminuzione del valore medio degli scontrini a fronte di una sostanziale tenuta delle singole battute: come dire che la gente continua a comprare in virtù degli sconti sempre maggiori, ma è molto più accorta nelle proprie spese e spesso porta a casa un solo articolo per volta.
Dati che emergono da uno studio condotto da Fismo Confesercenti a livello nazionale, che ha messo in confronto i numeri del 2012 con quelli del 2007, ultimo anno prima della crisi: da allora, il valore del singolo scontrino è calato del 16%. E questo mentre lo sconto medio praticato dai commercianti, invece, è salito dal 20-30% del 2007 al 30-40% di quest’estate, con punte che hanno raggiunto anche il 50%. In un periodo di generale contrazione dei consumi, anche l’incidenza dei saldi sul fatturato stagionale è cresciuta considerevolmente, passando dal 30 al 40%. In aumento anche le giornate di promozione extra-saldi, passate dalla media di 5 nel 2007 alle 16 circa di oggi.
Una tendenza che è confermata da Enrico Malvasi, presidente di Fismo Confesercenti Genova: “Chi ha fatto bene si è attestato sui numeri dello scorso anno, ma mediamente abbiamo registrato un calo delle vendite nell’ordine del 10-15% rispetto ai saldi 2011. Tuttavia, il dato va confrontato con il -20/30% della stagione, a testimonianza che siamo sempre in piena recessione e che, sia pure in maniera non ancora sufficiente, le vendite promozionali contribuiscono in maniera notevole a smuovere i consumi”.
Malvasi conferma a livello locale il trend che vede una diminuzione del valore medio dello scontrino, ed evidenzia un’altra sostanziale differenza rispetto al passato: “Ormai quella dei saldi è una vera e propria stagione, che dura da luglio a settembre in estate e da gennaio a marzo in inverno. Un tempo infatti, in questo periodo dell’anno eravamo già partiti con le vendite della stagione invernale, mentre oggi le nuove collezioni trovano spazio solo a partire da ottobre. Una distorsione che, in gran parte, è dovuta alle campagne promozionali praticate dalla grande distribuzione in maniera praticamente ininterrotta”.