Genova. Quello di domani sarà un venerdì nero per il trasporto pubblico, sia a Genova che in Provincia. Dalle 21 di stasera inizia lo sciopero degli appalti delle ferrovie. Operatori della pulizia dei treni, addetti alla manutenzione nelle stazioni, nei servizi accessori e nelle altre attività connesse al servizio ferroviario incroceranno le braccia in segno di protesta per le problematiche irrisolte del loro settore.
Domani mattina, invece, si fermeranno gli autobus di Amt e Atp per 4 ore. “Lo sciopero assume una doppia valenza – scrivono i sindacati – la prima è dare una risposta alle lavoratrici e ai lavoratori del trasporto pubblico locale che, a oggi, si vedono ingiustamente privati del diritto a rinnovare il contratto nazionale. La seconda è la rapida approvazione della nuova legge regionale che contenga nuovamente la clausola sociale a tutela dei lavoratori”.
Dalle 11.30 alle 15.30 incroceranno le braccia il personale viaggiante e graduato di Amt Genova, della ferrovia Genova-Casella, mentre il personale dell’Atp Service di Carasco si fermerà dalle 10.30 alle 14.30.
L’altro ieri i sindacati, in IV Commissione consiliare e regionale, hanno contestato l’ulteriore rallentamento dell’iter approvativo della nuova legge, il ritardato avvio del processo di negoziazione del regolamento attuativo e dell’accordo di programma e la cancellazione della clausola sociale, richiedendone la reintroduzione nelle leggi sul trasporto pubblico locale.
“In Italia il tpl è in una situazione di gravissima difficoltà – aggiungono i sindacati – nella nostra regione la situazione non è migliore anzi, per iniziativa della Provincia di Imperia, la nuova Legge sul TPL in Liguria che dovrebbe costituire il bacino unico e l’azienda unica regionale, è stata sottoposta al parere dell’Autorità Garante della libera concorrenza e del libero mercato, che ha espresso un parere, anche se non vincolante, negativo sull’impianto legislativo, ponendo l’accento su 4 articoli che a loro modo di vedere limiterebbero la libera concorrenza”.
“La Regione – concludono i sindacati – recependo in toto il parere dell’Autorità, ha quindi provveduto alla cancellazione di 4 articoli dal testo originario compreso quello della cosiddetta clausola sociale che, dal 2001, rappresenta per i lavoratori autoferrotranvieri liguri la garanzia occupazionale, contrattuale e salariale in caso di sostituzione del soggetto gestore”.