“Come tenere la spiaggia pulita, come comportarsi con gli animali domestici e quelli marini, i limiti da rispettare con le barche a motore, che tipo di creme solari usare: tutto quanto serve per arricchire la vacanza di una soddisfazione in più, quella di aver fatto qualcosa di concreto per tutelare l’ambiente e la biodiversità.
E’ quanto contenuto nel manifesto ”Spiagge accoglienti e mare pulito per tutti e per chi verrà domani”, presentato ad Ostia, dalla Federazione italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente – con le associazioni animaliste Chiliamacisegua, Enpa, Lav, Lega del cane, Leidaa, Oipa e le ambientaliste Fai, Lipu, Pronatura e Wwf”.
“Dieci consigli di buon senso per ridurre al minimo l’impatto della nostra vacanza sugli ecosistemi costieri, tanto ricchi quanto delicati. Pochi gesti possono già fare la differenza – si legge nella nota – Basta pensare ai tempi di decomposizione dei rifiuti più comuni: fazzolettino di carta 3 mesi; mozzicone di sigaretta da 1 a 5 anni; bucce di arancia o banana oltre 2 anni; gomma da masticare 5 anni; cannuccia da 20 a 30 anni; accendino di plastica da 100 a 1.000 anni; bottiglia di vetro 1000 anni; bottiglia di plastica mai completamente. O ricordare che da sole le cicche di sigaretta (in Italia ne disperdiamo 72 miliardi all’anno), i mozziconi di sigaro e residui del packaging del tabacco rappresentano 40 per cento dei rifiuti marini”.
”L’ambiente non è solo un diritto ma anche un dovere – dice Stefano Leoni presidente Wwf Italia – Sebbene in spiaggia negli stabilimenti balneari ci si ritrovi in un ambiente apparentemente artificiale, non ci si può comportare come se ci si trovasse in città ma occorre adottare tutte le precauzioni e le buone pratiche necessarie per la tutela dell’ecosistema di cui stiamo usufruendo. E’ in quest’ottica che tutte le associazioni unite hanno predisposto un decalogo salva-spiagge per i bagnanti e i frequentatori delle spiagge con l’impegno a distribuirlo sui litorali italiani, a partire con l’iniziativa di Ostia”. Michela Vittoria Brambilla, fondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente e presidente di Leidaa inoltre ricorda che ”per un’efficace salvaguardia dell’ambiente occorre innanzitutto un grande mutamento culturale”.
Infatti, prosegue l’ex ministro del Turismo, ”se non cambiamo il nostro modo di vivere, se non prestiamo attenzione anche ai piccoli gesti della vita quotidiana, rischiamo di contribuire a un collasso globale e di dover affrontare improvvise e irreversibili alterazioni delle funzioni vitali del pianeta”. “E’ nel nostro interesse migliorare l’ambiente urbano -conclude Brambilla- proteggere la natura e gli animali, batterci per la qualità dell’aria e delle acque, tutelare il mare e i suoi abitanti. Ricordiamoci che la generosità della Terra non è infinita. L’uomo non è il padrone, ma il custode di una ricchezza che dobbiamo consegnare a chi verrà dopo di noi.”
“Alla coscienza individuale” fa appello anche Mauro Furlani, Presidente Pro Natura: “sappiamo che la tutela del mare e delle coste non può limitarsi del solo rispetto da parte delle persone di un bene così prezioso, tuttavia siamo anche convinti che ciascuno con il suo comportamento può svolgere un ruolo essenziale nella tutela. Ci preoccupano molto le numerose prospezioni per la ricerca degli idrocarburi che possono mettere a rischio interi settori del nostro mare. Così come ci preoccupa la perdita di biodiversità oltre allo sfruttamento eccessivo dovuto alla pesca. Con questo decalogo -conclude Furlani- siamo convinti che l’acquisizione di una maggiore consapevolezza diffusa sia una premessa indispensabile per la tutela e la conservazione di un bene prezioso come il mare”.