Genova. Al termine della partita persa con l’Australia, nel clan azzurro emerge una certa delusione. Fa discutere, in particolare, il gioco duro espresso dalle avversarie.
“E’ stato un esordio difficile – spiega il c.t. Fabio Conti, le cui parole sono riportate dalla Fin – perché per molte giocatrici era il primo appuntamento olimpico. Rompere il ghiaccio poi contro una squadra fisica come l’Australia non è facile, soprattutto se si considera che gli arbitri hanno consentito di marcare con tutte due le mani addosso alle nostre. Poi abbiamo sbagliato tanto in superiorità numerica e contro avversarie di questa portata vieni penalizzato. Abbiamo capito che qui l’arbitraggio paga il gioco fisico e le marcature strette. Cercheremo di far tesoro per i prossimi incontri ad iniziare da quello contro la Russia”.
La genovese Elisa Casanova, capitano della squadra, dichiara: “E’ stata una partita problematica contro il gioco duro delle australiane consentito dal tipo di arbitraggio. Provavamo a fare il nostro gioco ma c’è stato poco da fare contro la forza fisica delle avversarie”.
“Per noi – dice Federica Radicchi – è difficile giocare contro avversarie così fisiche. All’inizio abbaimo pagato un po’ nella concetrazione, poi abbiamo provato a svegliarci ma si sono sommati troppi errori soprattutto in attacco che non ci hanno consentito di rientrare nel punteggio. Per me è la prima Olimpiade e segnare due reti in questo stadio con tantissima gente, è stata comunque una bella emozione”.