Sport

Londra 2012, Elisa Casanova: nuotatrice fino ai 20 anni, ora fulcro e capitano del “setterosa”

Elisa Casanova

Genova. Tra i 290 olimpionici italiani a Londra, ben 71 appartengono alla stessa federazione: la Fin. Tra nuoto, tuffi, sincronizzato, pallanuoto e nuoto di fondo, le discipline del presidente Paolo Barelli rappresentano una grande fetta delle speranze di medaglia azzurre.

Mentre il primato quale atleta più giovane spetta alla 16enne toscana Diletta Carli, la palma di meno giovane, o, meglio ancora, più matura, è di una genovese: Elisa Casanova.

La centroboa è nata il 26 novembre 1973; si avvia pertanto ai 39 anni di età. La sua è quindi una carriera lunghissima, ma suddivisa in due capitoli ben distinti. Il primo sport di Elisa, infatti, è stato il nuoto. Ha iniziato all’età di 7 anni nella Polisportiva Sturla, cimentandosi nelle gare agonistiche fino ai 20 anni. Tredici anni di bracciate e un traguardo su tutti: il titolo italiano giovanile nella staffetta nella stagione 1988/89.

Poi, la decisione di provare la pallanuoto. La sua prima avventura ha avuto come teatro Albenga: dal 1993 al 1996 ha militato nel Ponente Ligure, contribuendo alla sua promozione dalla Serie C alla Serie A. Poi, il passaggio al Lerici Sport, dove Casanova ha centrato immediatamente la promozione in Serie A1. Nella società spezzina ha militato per 4 stagioni.

Nell’estate del 2001 la scelta di giocare per la prima volta fuori dalla Liguria, nell’Olona Nuoto Varese, in Serie A2. Dopo tre stagioni in Lombardia, il salto di qualità con il trasferimento in Toscana, alla Fiorentina, nel 2005. A Firenze Elisa esplode, conquistando lo scudetto, la Champions Cup e la Supercoppa Len nel 2007 ed entrando a far parte della nazionale, guidata da Mauro Maugeri. Infine, nel 2011, il passaggio all’Imperia allenata da Marco Capanna, dove ha trionfato in Coppa Len qualche mese fa.

Il suo esordio in nazionale, pertanto, è giunto particolarmente tardi, a 33 anni compiuti. Eppure, dal momento in cui ha cominciato a far parte del “setterosa”, ha smentito ogni scetticismo, dimostrandosi fondamentale per la squadra. La centroboa genovese, in calottina azzurra, ha messo in fila una serie di risultati di rilievo, culminati con la medaglia d’oro agli Europei di Eindhoven nel 2012. In precedenza, il quinto posto ai Mondiali del 2007, il quarto agli Europei del 2008, il nono ai Mondiali del 2009, il quarto agli Europei del 2010. E ancora, un altro quarto posto nel 2011, questa volta però ai Mondiali, e la medaglia d’argento alla World League del 2011.

Tra questi risultati, anche il sesto posto alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Infatti, tra le 122 presenze di Elisa in nazionale, ci sono anche quelle raccolte in Cina. Per lei, quella di Londra sarà la seconda avventura a cinque cerchi. La sua chiamata da parte del c.t. Fabio Conti non è mai stata in discussione dato che, da quando è entrata nel “setterosa”, ne è diventata un punto fermo, al punto da diventarne anche capitano.

Laureata in economia e commercio, la centroboa è dotata di un fisico possente: 186 centrimetri per un peso che sfiora i 100 chilogrammi. Elisa sfugge allo stereotipo che vuole i liguri musoni e di poche parole: espansiva e autoironica, ha sempre il sorriso sulle labbra e anche sotto questo punto di vista la sua presenza nella squadra ha tanta importanza.

La fase finale del torneo olimpico femminile conta otto squadre, contro le dodici del maschile. Le donne si sfideranno nell’acqua della Waterpolo Arena dal 30 luglio al 9 agosto. L’Italia è stata inserita nel girone B insieme a Australia, Gran Bretagna e Russia. Del girone A fanno parte Spagna, Cina, Stati Uniti e Ungheria.

I bookmakers non danno molto credito al “setterosa”, anche se le quote sono piuttosto ravvicinante, almeno quelle relative alle quattro rivali degli Stati Uniti, considerati la squadra da battere. Seconda forza dovrebbe essere l’Australia. Scarto minimo tra Russia, Cina e Italia, indicate nell’ordine. Poi l’Ungheria; staccatissima la Spagna. Le britanniche padrone di casa saranno la squadra “materasso”.

La pallanuoto femminile è stata inserita tra le discipline olimpiche solamente nel 2000 e per l’Italia fu subito medaglia d’oro. L’obiettivo di Elisa e compagne sarà arrivare sul podio e non sarà facile. Aver superato il girone di qualificazione per arrivare a Londra è stata già una bella impresa e proprio i recenti successi possono essere per le azzurre il trampolino di lancio verso il traguardo olimpico.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.