Cronaca

Legge regionale Tpl, i pendolari: “Luci e ombre, per ora non soddisfa le esigenze dei liguri”

Liguria. Un documento ampio e articolato per esporre, sotto forma di emendamenti, la richiesta di modificare la nuova legge regionale di riordino del trasporto pubblico, considerata incapace, al momento, di dare “un’idea ampia di trasporto”, ma al contrario “evidentemente fatta sull’onda dell’emergenza, senza fornire modelli alternativi”. Questo in sintesi il pensiero dei pendolari liguri, auditi in Commissione ieri.

“E’ doveroso sollevare delle critiche – spiega Sonia Zarino, portavoce – ed è un’occasione da non perdere per disegnare la mobilità ligure dei prossimi 20 anni”. Il bivio su cui si snoda il futuro del trasporto su ferro e gomma è, secondo i pendolari, sull’idea a monte: “vogliamo dare priorità al Tpl, aiutando gli utenti che decidono di sceglierlo anche come modalità di vita, o lo intendiamo come mero assistenzialismo alle persone meno abbienti?”, chiede Zarino. “Secondo noi il trasporto pubblico è un’arma vincente, come dimostrano i paesi europei e mondiali in cui così bene ci troviamo da turisti”.

Lo spettro dei tagli contenuti nella Spending Review resta l’ostacolo con cui fare i conti. “Sappiamo bene quanto è difficile la situazione, ma proprio per questo serve un’impostazione di lungo periodo”. In tempo di bilanci ridotti all’osso, la Regione ha chiesto direttamente alle parti sociali suggerimenti per il reperimento di risorse aggiuntive. “Consegneremo un documento aggiornato su alternative possibili alla pura sovvenzione statale”. Tra le ipotesi messe sul tavolo: la creazione di un’Autority che pianificasse il trasporto regionale su base più ampia. “Se le aziende sono libere di decidere ognuna per sé, la spesa si perde in mille rivoli – è il ragionamento di Zarino – mentre se è a decidere è un unico ente, sulla base delle richieste provenienti dai territori e tramite progetto sinergico tra ferro e gomma ci sarebbero risparmi e un servizio migliore”.

Altro passo: abbassare i prezzi dei contratti di servizio, al di sopra degli standard europei, tramite l’istituzione di gare europee. “E’ paradossale: il contratto con Trenitalia è molto elevato, ma Trenitalia appartiene al Ministero del Tesoro, lo stesso che poi dovrebbe dare i soldi per onorarlo”. Se e in quale modo gli emendamenti saranno accettati dalla giunta lo dirà la nuova versione della legge, prima però si dovrà sbloccare un’impasse non da poco: il pressing dei sindacati per il mantenimento della clausola di servizio eliminata per il richiamo dell’Authority.

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