La situazione Ilva di Taranto è ormai all’ordine del giorno nella agenda politica italiana. Solidarietà agli operai e empatia per gli abitanti della zona che si trovano a vivere in un paesaggio pericolo. Un forte appello al governo nazionale e alle istituzioni locali è venuto stamane da Benedetto XVI affinché venga trovata una soluzione alla crisi dell’Ilva di Taranto.
Il Papa, in occasione dell’Angelus celebrato nel Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, ha affermato: ”Mentre assicuro la mia preghiera e il sostegno della Chiesa, esorto tutti al senso di responsabilita’ e incoraggio le istituzioni nazionali e locali a compiere ogni sforzo per giungere ad una equa soluzione della questione, che tuteli sia il diritto alla salute, sia il diritto al lavoro, soprattutto in questi tempi di crisi economica”. ”Seguo con preoccupazione le notizie relative allo stabilimento Ilva di Taranto – ha detto ancora il Papa – e desidero manifestare la mia vicinanza agli operai e alle loro famiglie, che vivono con apprensione questi difficili momenti”.
Anche Siria nelle parole del Pontefice. Con un pressante appello affinché venga garantita l’assistenza umanitaria ai profughi e si ponga fine alle violenze in Siria, . ”Cari fratelli e sorelle – ha detto Ratzinger ai fedeli che lo ascoltavano nel cortile del Palazzo apostolico – continuo a seguire con apprensione i tragici e crescenti episodi di violenza in Siria con la triste sequenza di morti e feriti, anche tra i civili, e un ingente numero di sfollati interni e di rifugiati nei Paesi limitrofi”. ”Per questi – ha aggiunto – chiedo che sia garantita la necessaria assistenza umanitaria e l’aiuto solidale”. ”Nel rinnovare la mia vicinanza alla popolazione sofferente ed il ricordo nella preghiera – ha detto ancora – rinnovo un pressante appello, perche’ si ponga fine ad ogni violenza e spargimento di sangue’