Genova. I lavori di dragaggio a Calata Gadda saranno temporaneamente sospesi nella fascia notturna, tra le ore 23 e le 6 del mattino. E’ la risposta emersa oggi dall’incontro a Palazzo San Girogio tra Autorità Portuale, residente e associazioni che dall’inzio delle esplosioni hanno cominciato a lamentare forti disagi e grosse preoccupazioni per la tenuta delle case. La sospensione non è totale, come richiesto prima dai residenti e poi ufficializzata da Assoutenti, ma è parziale.
“In tutta onestà una sospensione totale delle operazioni mi metterebbe in difficoltà dal punto di vista contrattuale con gli armatori che sono pronti a mandare le navi grandi – ha spiegato il presidente Luigi Merlo – Per trovare una soluzione condivisa possiamo sospendere parzialmente le cariche notturne e rivederci la prossima settimana anche con i vostri tecnici”, ha aggiunto rivolgendosi a una delegazione di cittadini fatti entrare nonostante inizialmente fosse una riunione a porte chiuse.
Il presidente Merlo in segno di disponibilità ha lasciato il suo indirizzo e-mail e quello dei tecnici per eventuali segnalazioni e rimostranze. “Non ci sono ragioni oggettive per la sospensione, ma è la dimostrazione della nostra buona fede e della collaborazione che si è instaurata”. Inoltre se le volate saranno compatibili “potrebbero accorciarsi ulterioramente i tempi”.
La delegazione di cittadini chiedeva infatti la sospensione per attestare la sicurezza delle operazioni per poi procedere senza mettere in difficoltà l’Autorità Portuale con gli armatori: “Fermiamoci velocemente e altrettanto velocemente ripartiamo”, hanno detto i rappresentanti.
“Non c’è una documentazione che attesti che 150 mila cariche esplosive a pochi metri da una roccia millenaria vicina al centro storico più grosso d’Europa non sia pericoloso – ha detto l’architetto Mazzarri – chiedo quindi ai tecnici di non dire cose che non possono essere dimostrate. Inoltre “va seriamente valutata con maggiore attenzione l’ipotesi di utilizzare cariche ancora più grosse”, altrimenti “cambio casa e vado in campeggio”, ha concluso l’architetto.