Ferrovie, sciopero generale degli appalti, i sindacati: “I primi a pagare non siano sempre i lavoratori”

treno

Liguria. Sciopero di 24 ore, a partire dalle 21 di giovedì 19 luglio, dei lavoratori addetti agli appalti ferroviari: operatori della pulizia dei treni, addetti alla manutenzione nelle stazioni, nei servizi accessori e nelle altre attività connesse al servizio ferroviario incroceranno le braccia in segno di protesta per le problematiche irrisolte del loro settore.

Al centro dello sciopero, organizzato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Salpas, Fast, “l’eccessiva frammentazione dei lotti in Liguria che ha notevolmente aumentato i costi per le società appaltanti e ha generato meccanismi distorti di gestione dei problemi occupazionali, con società che dichiarano esuberi applicando gli ammortizzatori sociali su un lotto, e altre aziende che fanno ricorso ai lavoratori interinali per coprire carenze su un altro lotto, magari anche nello stesso bacino geografico, senza che alcun intervento sia stato reso possibile per permettere il passaggio dei lavoratori tra le aziende interessate” fanno sapere i sindacati.

La crisi economica e finanziaria che non agevola il credito alle imprese, il meccanismo delle gare al massimo ribasso, il taglio ai finanziamenti da Stato per il trasporto pubblico locale e per le lunghe percorrenze, hanno inciso pesantemente su questo settore, provocando ritardi nel pagamento degli stipendi e un sempre più frequente ricorso agli ammortizzatori sociali dove il committente (società del gruppo FS) dichiara una sempre più pesante riduzione delle attività.

La recente sottoscrizione dell’ipotesi di accordo sui testi del contratto della Mobilità Area Attività Ferroviarie, che sarà sottoposto al referendum tra i lavoratori nei prossimi giorni, contiene alcune nuove norme che impongono al committente l’applicazione della clausola sociale attraverso regole certe nel passaggio del personale fra aziende a valle delle gare di appalto, nonché l’applicazione del contratto di Settore ai lavoratori degli appalti operanti nelle attività individuate con precisione dal contratto.

Si tratta di un risultato molto positivo per la categoria, ma “non dobbiamo dimenticare – scrivono i sindacati – che la situazione generale richiede l’indispensabile intervento della Regione e della committenza per definire linee comuni rispetto alla gestione del servizio, ad iniziare da una parziale ricomposizione dei lotti a livello regionale”.

“Solo attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati dalla vertenza (istituzioni, committenza e Aziende del settore) si può evitare che, di fronte ai nuovi tagli previsti dalla “spending review” e in attesa delle nuove gare d’appalto per l’assegnazione dell’intero servizio di trasporto regionale previste dal decreto sulle liberalizzazioni, i primi a pagare siano sempre i lavoratori degli appalti” aggiungono i sindacati.

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