Euro 2012, anche Genova si prepara alla finale: “Non succederà più”

Italia Serbia Stadio Marassi

Persone che normalmente hanno reazioni allergiche solo a vedere quei ventidue chiusi nei loro pantaloncini e che ora sono in fila a comprare le birre. Gente che rinuncerebbe a tutto tranne che all’ultimo raggio di sole e invece è già chiusa in macchine roventi per arrivare in tempo a casa.

Giovanotti che detestano la loro professoressa di inglese e invece sono già lì, su treni stipati, direzione maxischermo e canticchiano: “Oh Balotelli, it’s striker, he’s good at darts”; che per la cronaca è il coro che i tifosi del Manchester gli dedicano da quando è il loro attaccante. Pakistani che in Sottoripa vendono bandierine dell’Italia e anche loro sperano nella vittoria azzurra … e chissà quanti affari.

Genova si sta preparando alla finale di questa sera, maxischermo in Piazza De Ferrari come al Cep. Genova città schiva ma che vive per tutto l’anno con un’intensità spassionata la fede calcistica per le sue due squadre cittadine. Genova, che come ogni altra città sparsa per l’Italia, con quei probabili 23 milioni di televisori accesi, che si fermerà a guardare gli azzurri.

Antonio Cassano ha portato poi un pezzo di Sampdoria in questa nazionale: i giocatori, dopo la semifinale contro la Germania, hanno cantato arrivati all’aeroporto di Varsavia il favoloso pezzo della Mori: “Non succederà più”, inno della galoppata blucerchiata verso la Champions.

Certo a pensare al cammino di questa nazionale, il “Non succederà più” dovrebbe essere dedicato all’infausta notte di Italia-Serbia vissuta a Marassi.

Dimentichiamola almeno per una sera, questa notte, come quella del luglio 2006, tutti lì davanti allo schermo. Un solo grido anche da Genova: Forza Azzurri.

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