Roma. La sentenza per il proccesso Diaz è arrivata. Tutte le condanne di appello sono state confermate per i 25 poliziotti responsabili dell’irruzione alla Diaz. Solo le lesioni sono nel frattempo cadute in prescrizione. I 25 funzionari dovranno anche essere sospesi dalle loro funzioni in quanto la pena accessoria prevede l’interdizione dai pubblici uffici.
Così ha deciso la V sezione della Corte di Cassazione di Roma presieduta da Giuliana Ferrua e composta dai magistrati Stefano Palla, Gerardo Sabeone, Piero Savani e Paolo Antonio Bruno. Per tutti e 25 gli imputati il procuratore generale in Cassazione Pietro Gaeta ha chiesto la conferma delle condanne comminate in appello.
L’irruzione portò all’arresto illegale di 93 manifestanti: sessanta di loro furono feriti durante il blitz (tre di loro in condizioni molto gravi), deciso a tavolino nelle stanze della Questura di Genova, dove operavano i più alti vertici della Polizia italiana. Contro i manifestanti – per giustificare gli arresti e le violenze – venne costruito un castello di false prove – tra cui le famose bottiglie molotov, trovate in realtà nel pomeriggio in un aiuola di Corso Italia, e introdotte nella scuola nei minuti successivi all’irruzione, quando divenne fondamentale per la polizia giustificare il massacro.