Economia

Centrale del latte, la proposta dell’Udc: “La crescenza della focaccia di Recco per scongiurare la chiusura”

Genova - protesta centrale latte

Genova. La paventata chiusura della Centrale del Latte di Genova continua a tenere banco, tanto che domani si svolgerà una grande manifestazione con assemblea pubblica davanti a Fegino. Intanto, però, l’Udc ha pensato a una proposta interessante per incentivare il lavoro del sito industriale, ovvero la produzione in loco della crescenza utilizzata per la focaccia al formaggio di Recco.

“Dobbiamo fare tutto il possibile affinché il presidio industriale venga mantenuto in città, in primo luogo per tutelare i dipendenti, ma anche per salvaguardare l’indotto – dichiara Massimiliano Tovo, coordinatore provinciale Udc – Solo nella Provincia di Genova, infatti, vengono prodotti 60 mila quintali di latte all’anno, di cui 20 mila vanno alla Centrale di Fegino. Per gli imprenditori locali, quindi, la chiusura della centrale rappresenterebbe un colpo durissimo”.

A questo punto arriva la proposta, nata anche sulla base del progetto Martes, siglato dalla Regione Liguria nel 2007 per la diffusione delle buone pratiche volte all’adeguamento dei sistemi produttivi e alla valorizzazione della filiera del latte ligure, compresa la valorizzazione dei prodotti tipici, come la crescenza per la focaccia al formaggio di Recco. Dal 2007 al 2013 la Regione destinerà in totale 50 mila euro a questo progetto.

“Mi risulta che la crescenza sia prodotta con latte ligure, ma in siti diversi dalla centrale di Fegino – prosegue Tovo – invece di spendere per il trasporto, visti anche i costi in continuo aumento di carburante e autostrade, sarebbe una soluzione ideale quella di far produrre il tipico formaggio usato per la focaccia proprio nel sito produttivo genovese. Questa potrebbe essere una delle soluzioni per portare nuovo lavoro e quindi scongiurare la chiusura”.

Il coordinatore provinciale dell’Udc parla anche della possibile cordata interessata ad un eventuale acquisizione dello stabilimento di fegino. “Le centrali del latte di Asti-Alessandria, Torino e del Tigullio hanno manifestato interesse – dichiara ancora Tovo – questa potrebbe essere un’altra soluzione da appoggiare. La centrale di Genova, infatti, è già stata rinnovata negli scorsi ed è assurdo che un sito del genere vada perso”.

Proprio stamattina, inoltre, Tovo ha incontrato gli allevatori e con lo loro ha parlato delle peculiarità della zootecnia ligure e genovese in particolare. “Grazie a questa attività viene costantemente presidiato il territorio, consentendo la cura delle nostre terre e anche la prevenzione di incendi – conclude – Non possiamo permettere, quindi, che questo settore venga messo in ginocchio”.

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