Economia

Carige, utile netto in crescito del 20,1%, Berneschi: “Confermata la solidità del Gruppo”

giovanni berneschi

Genova. Pur risentendo del difficile contesto economico, il Gruppo Carige chiude i primi sei mesi del 2012 con un utile netto in crescita del 20,1% rispetto al primo semestre dello scorso anno.

“Carige conferma la propria solidità economica, finanziaria e patrimoniale – commenta il Presidente Giovanni Berneschi – Un risultato conseguito grazie allo sviluppo dell’attività d’intermediazione tradizionale che consolida la nostra vocazione di banca del territorio, attenta a sostenere imprese e famiglie”.

Il risparmio complessivamente raccolto dalla clientela (AFI) si attesta a 50,5 miliardi mentre i crediti concessi a imprese e privati (pari a 25,2 miliardi al netto delle operazioni di natura istituzionale) crescono del 3,2% nell’anno e dell’1,5% rispetto a dicembre 2011.

Tale politica di sviluppo del credito è stata consentita grazie al mantenimento dell’equilibrio strutturale della liquidità del Gruppo determinata dalla capacità di collocamento obbligazionario presso la clientela retail (ad oggi a fronte di circa 300 milioni di titoli in scadenza, sono stati effettuati nuovi collocamenti per circa 1 miliardo), insieme alla liquidità derivante dalla partecipazione alle aste Long Term Refinancing Operation – LTRO della Banca Centrale Europea (che hanno consentito l’acquisizione di nuovi mezzi di raccolta per 2 miliardi).

La solidità patrimoniale del Gruppo è confermata anche dai ratio di vigilanza consolidati che si mantengono su livelli adeguati (Core Tier 1 ratio 6,7%, Tier 1 ratio 7,4% e Total Capital ratio 9,9%).

Dopo un’approfondita valutazione dei rischi e delle incertezze insiti nelle criticità che prevedibilmente continueranno a caratterizzare il contesto economico-finanziario e, di riflesso, il settore bancario nel prossimo futuro, il Gruppo confida di proseguire il proprio equilibrato percorso di crescita. I risultati sino ad oggi conseguiti e le previsioni per la restante parte dell’anno portano ad ipotizzare un risultato netto in linea con quello dello scorso esercizio. Ciò dovrebbe consentire di remunerare adeguatamente gli azionisti che continuano a riporre fiducia nella Banca e nei suoi fondamentali, che si confermano robusti.

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