Alassio, donna incinta fatta sloggiare dalla battigia: indignazione in Rete, a farne le spese è la Liguria

spiaggia - stabilimenti balneari

Alassio. Il celebre tormentone “torta di riso finita”, torna ancora una volta alla ribalta in Liguria, questa volta a ponente, e per una vicenda che in breve ha fatto il giro del Paese: la bagnante incinta di sette mesi costretta da un solerte bagnino ad allontanarsi dalla battigia come da ordinanza per le spiagge private. L’indignazione è subito sbarcata in Rete.

Si parte da commenti generici – tutti d’accordo, o quasi, sul fatto che sia “uno schifo” che una donna incinta venga allontanata dalla battigia per rispettare un’ordinanza – e si finisce col prendere di mira la Liguria tutta, centimetro dopo centimetro.

“Benvenuti in Liguria, la regione che fa scappare i turisti…e anche i residenti talvolta” esordisce Carlo. E, insieme a lui, tanti altri che descrivono la nostra regione come inospitale e degna di un immediato tracollo turistico. La vicenda raccontata dal Corriere della Sera è un’iniezione di sfiducia per un territorio che, a torto o a ragione, nell’immaginario collettivo, non brilla certo per “simpatia”. Men che meno quando, come sembra essere accaduto ad Alassio, sloggia una donna incinta dal bagnasciuga che, secondo l’ordinanza comunale n. 63 del 12 marzo 2012 sulla disciplina delle attività balneari, deve essere destinato esclusivamente al libero transito delle persone con divieto di permanenza.

“I compagni sono sempre stati così, cuore a sinistra e portafoglio a destra: per questo non vado in Liguria” sostiene Stefano nei commenti che circolano in rete. E Massimo non è certo più tenero: “Così imparate ad andare in quei posti in vacanza, dove ti fanno pagare anche l’aria che respiri. Se andate in montagna è più fresco e costa di meno e nessuno piscia dentro l’acqua”.

Una pubblicità-regresso che circola online a commento dell’articolo che, oltretutto, denuncia un trattamento ben diverso riservato ai clienti (paganti) dei bagni incriminati e che non avrebbero ricevuto alcun richiamo dall’implacabile bagnino, nonostante sostassero anch’essi nei cinque metri di battigia destinati al solo transito.

E allora c’è chi se la prende con gli addetti ai lavori (“Ai proprietari di stabilimenti balneari: perché non tenete lontana gente che vuole vendere di tutto in spiaggia invece di applicare incostituzionali regole contro chi ha diritto di godere di un bene comune come il mare?), chi, più genericamente, con “il degrado del sistema delle regioni e delle ordinanze comunali” e chi con la Liguria. “Ecco perchè a me da quelle parti non mi vedranno mai” scrive Olimpia, mentre Antonio sostiene che sia “meglio andare all’estero” mentre c’è chi lancia lo slogan “Benvenuti in Liguria… torta di riso finita!”. Tutti d’accordo sul fatto che “è così che bisognerebbe fare, in casi come questi: andare al mare da un’altra parte!”.

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