Cronaca

Zebre pericolose, via Montaldo lancia l’allarme: “Vogliamo una città a misura di ragazzo”

ottone valentina zebre sicure

Genova. “Siamo stufi di contare i pedoni investiti, mentre cercavano di attraversare la strada. Siamo stufi di aver paura di passare di là. Siamo stufi di mugugnare”. Il Comitato Zebre Sicure, nato per portare l’attenzione sul pericoloso attraversamento pedonale di via Montaldo a Genova, è passato dalle parole ai fatti. Il grido d’allarme lanciato da genitori e residenti è arrivato oggi in Aula Rossa a Tursi, con una doppia istanza “bipartisan”.

Il consigliere Pd, Paolo Gozzi e il collega del Pdl, Matteo Campora hanno infatti chiesto all’assessore Gianni Crivello di intervenire proponendo, tra le altre cose, un sopralluogo a breve e una commissione comunale ad hoc che censisca le situazioni critiche in città in materia di attraversamenti pedonali.

I numeri degli incidenti ai danni di pedoni in Via Montaldo sono impietosi: confrontando gli investimenti con via Burlando il rapporto è di 10 a 1, nella prima sono state falcidiate 3 persone, mentre in via Montaldo nello stesso periodo ben 31. E nel primo qudrimestre 2012 il trend si va confermando.

“Per iniziare un dialogo con istituzioni – spiega Valentina Ottone, portavoce comitato Zebre Sicure – abbiamo chiesto dati puntuali, questi non sono ancora del tutto esaurienti ma danno la misura reale del problema”.

L’appello, rivolto agli uffici comunali e a chi di competenza, è di farsi carico del problema. “Noi qualche proposta l’abbiamo fatta, ma chiaramente non siamo in possesso di un adeguato patrimonio tecnico”. E qualcosa, a detta del Comitato, si sta muovendo “piccoli passi, ci auguriamo che vadano in direzione di un cambiamento più drastico”, sottolinea Ottone.

Intanto il Comitato si è già dato da fare: è nato un sito internet (www.zebresicure.altervista.org), per aggiornare costantemente i genitori e le scuole. “Ma stiamo ricevendo molte mail anche da altri quartieri, gli attraversamrti pericolosi sono, a quanto pare, un problema davvero sentito. C’è un forte malessere, quello che chiediamo è una città più a misura di ragazzo”.

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