Regione. Dopo lo scioglimento del Crri, il Centro regionale per la ricerca e l’innovazione, il taglio di quasi il venti per cento delle strutture dirigenziali della Regione Liguria, deciso oggi dalla giunta Burlando, su proposta dell’assessore al Personale Gabriele Cascino, anticipa, di fatto, una più ampia spending review che il governo ligure si appresta a varare.
Con la diminuzione da 69 a 56 delle strutture decisa in mattinata, la Regione Liguria punta a una graduale, futura riduzione della pianta organica degli stessi dirigenti e dei costi di mantenimento degli uffici. I tagli e gli accorpamenti delle strutture riguardano la direzione centrale, agricoltura, sanità, pianificazione territoriali e altri comparti.
Informando sul provvedimento della giunta, Cascino corregge il tiro anche dei dati contenuti nell’interrogazione anticipata alla stampa dal consigliere regionale Armando Ezio Capurro che lo invitava a seguire l’esempio del comune di Genova dove un emendamento al bilancio ha deciso il taglio di 1 milione e 800 euro di premi ai dirigenti.
Taglio che la Regione Liguria, a differenza evidentemente del Comune di Genova, non può fare in quanto i “premi” ai dirigenti legati alle loro responsabilità “sono strettamente erogati nei limiti di quanto previsto dal contratto nazionale, violarlo significherebbe trovarsi ad affrontare una causa di lavoro perduta in partenza”, spiega Cascino.
L’assessore sottolinea poi come la giunta della Regione Liguria “segni un rapporto tra una settantina di dirigenti e i 1116 dipendenti del 13,77%, di poco superiore al 13,46% della Lombardia portata come esempio di organizzazione pianificazione virtuosa delle politiche del personale”.