Ospedale di Vallata, Pellerano presenta interrogazione: “Uno spreco da 4,3 mln di euro”

pellerano

Regione. Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, ha presentato un’interrogazione in merito ai provvedimenti che la Regione intende prendere sugli oltre 4,3 milioni di euro che la Asl 3 genovese doveva versare, entro il 31 maggio 2012, alla società Progetto di Vallata srl, incaricata nel 2002 della progettazione e realizzazione dell’Ospedale di Vallata, mai costruito.

“Proprio in questi giorni all’insegna dei tagli e ridimensionamenti del sistema sanitario ligure – spiega Pellerano – la Asl 3 è stata condannata a corrispondere questa cifra alla Società Progetto di Vallata in conseguenza alla revoca della convenzione per la realizzazione dell’Ospedale di Vallata nell’area ex Mira Lanza in Valpolcevera. La mancata costruzione della struttura ospedaliera del Ponente genovese ha avuto un percorso lungo e controverso, scandito da liti e dispetti all’interno del Pd.

Infatti, ricordo che dal 2007 al 2011 abbiamo assistito al lungo braccio di ferro tra il presidente Burlando e il sindaco Vincenzi sull’individuazione dell’area per l’ospedale di Ponente, con scelta finale ricaduta su villa Bombrini, stralciando solo pochi mesi fa in via definitiva l’area ex Miralanza individuata dalla giunta Pericu.

Nel 2006 sotto la giunta Burlando la Asl 3 aveva sottoscritto la convenzione, ma dopo solo un anno la stessa giunta ha deciso il cambio di collocazione: una sequenza di decisioni che non ha tenuto conto delle possibili penali e del risarcimento delle spese sostenute in un anno dalla Società per l’avvio della progettazione.

La marcia indietro di Burlando e della sua giunta oggi, a cinque anni di distanza, andrà a incidere, e non poco, sulle già vuote casse dell’ente di piazza De Ferrari, con ovvie conseguenze sulle tasche dei liguri in cambio di nessun servizio. Questa mi pare l’ennesima dimostrazione dell’incredibile capacità delle amministrazioni di centrosinistra – che da anni governano Comune e Regione – di riuscire a spendere milioni di euro per opere che non verranno mai realizzate”.

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