Cronaca

Maturità a Genova, il tema è andato: tracce “originali”, ma è già ansia da terza prova

Genova. La notte prima degli esami è ormai archiviata, il tema pure. Le prime ore a “leggere senza scrivere nulla per strutturare il testo”, e poi nero su bianco le idee per superare la prima prova della maturità 2012. Escono uno dopo l’altro, la faccia rilassata e, per i più, soddisfatta.

Sono i ragazzi del Liceo D’Oria, e come loro tutti gli altri, oggi al termine delle 6 ore concesse per elaborare il celebre tema della maturità. Le tracce? “Belle, originali anche se a volte un po’ prevedibili”. Indirizzo letterario a parte, perchè, anche se già uscito parecchie volte, quest’anno Montale non se lo aspettavano. “Siamo rimasti un po’ sconcertati, pensavamo uscisse Pirandello o D’Annunzio”. “Quello su Montale era difficile, ma mi è piaciuto tanto – dice Giulia, un po’ stanca – la difficoltà maggiore era nel collegamento con altri testi, ma avendo studiato bene Seneca si inseriva bene, il testo in sè comunque era complesso, le domande anche”.

Ma l’analisi del testo su Montale è piaciuta anche perché parlava della crisi del tempo, “c’entrava con la mia tesina sul suicidio, di come l’uomo possa superare l’essere mortale”, racconta Margherita abbastanza soddisfatta, se non fosse per quella domanda sull’ironia “non l’ho ben capita, ma ho provato a mettere un parere personale”.

C’è anche chi ha scelto il saggio breve di tecnica e scienza, insidia compresa. “Bisognava cercare di non esprimere troppo la propria ideologia politica, che in un tema non è mai giusto né bello”, spiega Marta.

E chi l’ambito socio-economico, molto gettonato. “Io e altri abbiamo optato per questa traccia – racconta un’altra Giulia – perché aveva più sbocchi a livello di scrittura, ma anche il tema sull’adolescenza lasciavamo molto spazio alle argomentazioni”, così come la traccia artistico-letteraria, quella sul labirinto, “un buon tema”, “interessante”.

Tracce comunque “fattibili”. “Mi sono piaciute – spiega Arianna – erano fattibili, anche se per alcune ci voleva un colpo di genio”. Almeno una prova è andata, anche se “il tema per noi del classico dovrebbe essere la cosa più facile”. Ha aiutato anche l’ambiente, ammettono. “Eravamo tutti insieme con i compagni, più da scuola che da esame”, sorride Roberta.

Ma non era il tema il vero “spauracchio” dei maturandi: stamani l’agitazione c’era, più per l’idea della maturità in sé, “la prima e si spera l’ultima”, che per tutto il resto.

Lo scoglio più grosso, a detta un po’ di tutti, è la famigerata terza prova, “terrore puro più dell’orale”, per le materie che usciranno solo il giorno stesso, per i commissari e per le domande a sorpresa. Con buona pace di chi, ai tempi, si tormentava per la versione di greco. “Greco va molto a fortuna, siamo più preoccupati per la terza prova, ma basta studiare”, ecco la seconda prova, secondo Marta. “Con la versione di greco cerchiamo di cavarcela – le fa eco Giulia – e per la terza prova invece sarà un po’ il destino a fare il suo gioco”.

Superata la maturità e le tanto agognate vacanze, si aprirà poi il capitolo del “dopo”. Margherita sogna l’indirizzo scientifico medico, “se no, architettura”. Giulia ha già deciso: per lei si apriranno le porte di Economia “che mi appassiona particolarmente”. Ma le idee nella testa sono ancora tante, “Architettura, lingue, faccio i test, e poi vediamo”, saluta l’altra Giulia.

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