Cronaca

Liguria, stato di agitazione dei lavoratori Arpal: “No alla politica di ridimensionamento della Regione”

Arpal

Genova. Le organizzazioni sindacali proclamano lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Ligure (Arpal). A seguito di quanto emerso durante la riunione di giunta della Regione Liguria, tenutasi il primo giugno, e dai successivi articoli usciti sui quotidiani, i sindacati di Arpal proclamano lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Agenzia.

“Non è accettabile apprendere dagli organi di stampa la volontà della Regione di operare un drastico ridimensionamento dell’Agenzia che prevede la possibile chiusura del Laboratorio di Analisi di Savona, dopo che l’intera Agenzia ha subito già due ristrutturazioni negli ultimi anni. Ci si rammarica, inoltre, di constatare che il governo regionale non sappia ad oggi quali siano le attività e le competenze di ARPAL, anche in considerazione del fatto che lo stesso abbia recentemente investito (nel 2009) su questo ente mediante la stabilizzazione di circa 100 lavoratori – di legge in una nota – Appare poco comprensibile come il presidente assommi il numero dei lavoratori di due aziende completamente diverse tra loro sia come attività svolte che come natura: ARPAL, un’agenzia regionale, di natura pubblica, destinata alla protezione ambientale e DATASIEL S.p.A., una società informatica”.

Riguardo all’applicazione del blocco del turn over, “possiamo rassicurare la giunta regionale: nel 2009 i dipendenti ARPAL erano circa 430 su una pianta organica di 500 mentre ad oggi, a causa del blocco del turn over, sono circa 370. Tesoretto o meno i nostri amministratori devono garantire le funzioni istituzionali di ARPAL che con i suoi 370 dipendenti distribuiti sulle quattro province regionali, si occupa di prevenzione e controllo”.

Un ambiente tutelato non è solo più bello ma è soprattutto più sano: quindi è un ambiente in cui il costo sanitario è destinato ad abbattersi nel corso degli anni. Ecco i compiti principali di ARPAL: controlli sulla qualità delle acque del mare, dei fiumi e dei depuratori; controlli e misure sui campi elettromagnetici (inquinamento da antenne telefoniche); controlli sulla radioattività ambientale; misure sul rumore (autostrade, discoteche, industriale; previsioni meteorologiche e relativi effetti al suolo (alluvioni, nevicate, mareggiate); analisi sugli alimenti (anche di importazione e per le mense scolastiche); monitoraggio dei versanti franosi; controlli ambientali (aria, acqua, gestione rifiuti) su ditte e discariche presenti sul territorio regionale; controlli sugli allevamenti di mitili; controlli impiantistici e di sicurezza sul lavoro (gru, ascensori, caldaie, ..); analisi sui pollini (allergie); controlli su aziende a grande rischio industriale; educazione ambientale.

“Si rammenta quindi alla parte politica che amministra la nostra Regione di applicare il potere decisionale con buonsenso, in quanto le ripercussioni di decisioni quanto meno ‘affrettate’ coinvolgerebbero non solo i lavoratori interessati ma anche e soprattutto la cittadinanza ed in particolare i nostri figli – si legge infine nella nota – ARPAL fa bene all’ambiente e alla salute: i nostri politici non devono usarla per risolvere le loro diatribe interne”.

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