Legge Depurazione, Conti (FdS) al sindaco di Recco: “La priorità è salvaguardare il territorio, non costruire”

recco

Regione. “In una regione come la Liguria la priorità dovrebbe essere quella di salvaguardare il territorio e non aggiungervi nuovo cemento. Apprendo però con sorpresa che il sindaco di Recco Dario Capurro, invece di pensare a come inquinare di meno, dotando la città di un depuratore adeguato, lancia strali, tramite l’edizione del Levante del Corriere Mercantile di oggi, contro la norma regionale di salvaguardia ambientale nei Comuni inadempienti sulla depurazione delle acque reflue”. E’ quanto scrive in una nota il consigliere regionale di Federazione della Sinistra, Giacomo Conti.

La legge 04/2012 non permette per i prossimi tre anni modifiche al piano regolatore ai Comuni non a norma, seguendo il principio che più si costruisce più si inquina. La legge accoglie le indicazioni europee emanate più di dieci anni fa nel tentativo di forzare le amministrazioni a mettersi in regola.

“Evidentemente per il sindaco Capurro non è questa la prima preoccupazione. Il pretesto usato per protestare è il presunto divieto alla costruzione della nuova piscina per la Pro Recco, ma la norma regionale non blocca questa possibilità. Se si vuole costruirla, non ci sono norme regionali ad impedire che ciò avvenga, a patto che sia dotata dei corretti impianti di gestione delle acque sporche. La legge invece impedisce, in assenza del depuratore cittadino, che si possano costruire opere edilizie speculative come quelle previste nell’area ex Iml.

Recco infatti non è l’unico Comune fuorilegge: il gruppo comprende anche i paesi che gli stanno attorno (Avegno, Camogli, Uscio, Sori e Pieve Ligure) e le amministrazioni di Rapallo e Albenga. E ancora altri Comuni liguri sono sotto controllo da parte dell’Unione Europea.

Ma nessuno di questi ha in progetto un’opera delle dimensioni e dell’impatto di quella immaginata sulle macerie dell’ex Iml: cento appartamenti, un albergo, un’area commerciale, il palazzetto dello sport, parcheggi, giardini e, ovviamente, la piscina. Un piano enorme gestito dalla società San Rocco spa (azienda legata alla Pro Recco e al proprietario Gabriele Volpi, la stessa che ha proposto l’ampliamento del porto di Santa Margherita).

La mancata costruzione del depuratore di Recco blocca anche il progetto nell’ex scalo ferroviario di Camogli, con 380 parcheggi sotterranei e 200 in superficie, oltre a 2800 metri quadri di edilizia residenziale, a pochi metri dalla ferrovia. Finché il Comune non sarà a regola rimarrà tutto fermo.

Per tutte queste ragioni trovo singolare che il sindaco di un Comune di più di diecimila abitanti sia più preoccupato di garantire la posa di nuovo cemento piuttosto che la salute dei cittadini e la corretta depurazione delle loro acque”.

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