Genova. Due tavoli aperti per la Sampdoria. Partiamo dal campo: quello più importante. Molti giornalisti e commentatori nazionali che hanno acceso il loro riflettori sulla serie B e qualche tifoso blucerchiato hanno storto il naso sulla prestazione di sabato scorso contro il Sassuolo che ha significato accesso alla finale playoff contro il Varese.
In campo non ci va la storia e non ci va il blasone. La Sampdoria ha il dovere di dare sempre il massimo, ha il dovere in serie B di provare sempre a vincere, ha il diritto però, in virtù di un risultato che le consente di raggiungere l’obiettivo, di speculare sul risultato, di soffrire, di giocare più raccolta, per provare a pungere in rimessa.
Il Sassuolo, poi, per quanto società giovane, rimane ricca, governata da il Presidente della Confindustira Squinzi. Falso anche che molti di quegli stessi commentatori sottolineassero che la Sampdoria sia composta da giocatori di serie A. Falso. Ci ha provato all’inizio della stagione tenendo l’impianto della squadra retrocessa, ma ha cambiato strategia in corsa a gennaio, prendendo molti buoni giocatori ma di categoria, affiancandoli a molti giovani (tra quelli in campo sabato: Rispoli 1988, Rossini 1989, Obiang 1992, Soriano 1991). I giocatori da serie A sono Daniele Gastaldello, Eder e Nicola Pozzi. Punto.
Polemiche sterili, insomma, anche perché per una buona fetta del girone di ritorno la Sampdoria ha giocato bene, ha offerto un buon calcio, ha dominato soprattutto a Marassi.
Intanto i tifosi si godono un traguardo che fino a qualche mese fa sembrava insperato, e già è cominciata la corsa al biglietto, come annuncia il sito ufficiale della società: 4.000 i tagliandi venduti in poche ore ieri. La prevendita sta continuando in queste ore.
L’altra partita è quella che si sta giocando a Roma sul calcioscommesse: l’avvocato difensore della Sampdoria, l’eccezionale Giulia Bongiorno (ingaggiare un avvocato simile è la dimostrazione di quanto i Garrone tengano alla squadra) ha definito il coinvolgimento della Sampdoria tirata in ballo dal comportamento di Cristian Bertani tenuto al Novara, non “responsabilità oggettiva” bensì “responsabilità surreale”. L’arringa non ha evitato che il procuratore Stefano Palazzi chiedessa 50 mila euro di multa per la società (nel frattempo, a livello penale, Cristian Bertani si avvaleva della facoltà di non rispondere davanti ai giudici di Cremona).
Noi continueremo a seguire ben più volentieri le questioni di campo, rilevando l’assenza di infortuni e squalificati. Rimangono i cinque diffidati Da Costa, Gastaldello, Foggia, Pozzi ed Eder. Il mister Beppe Iachini è al lavoro, con il dubbio Costa-Lacko per prevenire la velocità di De Luca e con la consapevolezza che mai come questa settimana conta solo il risultato.