Regione. Piena sintonia fra Regione Liguria e Palazzo Tursi, ma la situazione dell’ l’istituto per anziani Emanuele Brignole di Genova, dopo che è andata deserta la gara per costituire una società mista, con la cessione del 49% delle quote a un socio privato, diventa molto difficile. Un risultato negativo valutato dal consiglio dell’Istituto, con la Regione Liguria, il Comune di Genova e Fedecomisseria.
“Evidentemente ,l’aver voluto, nel bando, tutelare molto l’azienda, la parte pubblica, ha ridotto l’appeal dei privati, in un momento di grave crisi economica”, ha detto l’assessore al Welfare della Regione Liguria Lorena Rambaudi, intervenendo nella riunione di giunta.
Per la Rambaudi il fatto poi di avere i dipendenti in agitazione e il mancato accordo sindacale, non ha facilitato uno sbocco della gara.
Sul futuro dell’istituto Brignole e dei 250 dipendenti, pesano molte incognite e scenari diversi. Vanno da un nuovo bando di gara più articolato e con parametri più flessibili alla chiusura dell’esperienza Brignole. Quest’ultima soluzione sarebbe ulteriormente complessa in quanto le norme prevedono che le aziende pubbliche di servizio possano chiudere solo per essere inglobate in altre.
“Un assurdo perché i problemi del Brignole nascono da fusioni con altri enti e non possiamo andare avanti così, con una perdita che sfiora i 400 mila euro al mese”, spiega, preoccupata, l’assessore.