Economia

Gronda, il comitato presenta un esposto alla Corte dei Conti: “Opera irrealizzabile, il progetto è una spesa inutile”

daniele granara non gronda

Genova. La Gronda è un’opera irrealizzabile per cui anche tutti i soldi spesi per il progetto sono spesi inutilmente con grave danno per i cittadini. Questo in sostanza dice il comitato No Gronda, che ha appena presentato un esposto alla Corte dei Conti.

“Abbiamo presentato un esposto alla Corte dei conti – spiega l’avvocato Daniele Granara – in relazione alla nota del ministero dell’Ambiente nell’ambito del procedimento di Via nazionale, che lo scorso 27 gennaio ha richiesto ben 38 integrazioni, modifiche e verifiche rispetto al progetto. Questo significa che il progetto è irrealizzabile. Pertanto si va a insistere su una spesa e su costi progettuali che ad avviso del comitato sono del tutto ingiustificati e andranno alla fine a ricadere sul pubblico erario”.

Ma, se venisse realizzata, quanto costerebbe la Gronda? “Nel 2001 il costo dell’opera era fissato a 1,8 miliardi di euro, nella versione ‘corta’, nell’ipotesi attuale si parla di 3,2 miliardi di euro. Noi abbbiamo chiesto di fare degli studi perché con tutti i raccordi, con le strade di cantiere con il dislocamento delle persone che vengono spiazzate dalle loro abitazioni, i 3,2 miliardi di euro sono sottostimati. In generale, con le stime che abbiamo fatto noi, non saremmo al di sotto dei 5 miliardi di euro” spiega Roberto Campi.

“Inoltre ad oggi – racconta Campi – non risulta ancora presentato il piano organico delle abitazioni da demolire”.

All’incontro di oggi hanno partecipato anche i cosiglieri comunali Gian Pastorino di Sel e i consiglieri del movimento 5 stelle Mauro Muscarà e Paolo Putti.

“Crediamo fortemente – dice Putti – che questo progetto non sia realizzabile dal punto di vista del buon senso e le 38 osservazioni avanzate dal Ministero lo confermano. Credo che quest’aggiunta di approfondimenti e richieste che viene fatta oggi alla Corte dei Conti, al di là delle questioni dei costi, abbia un valore politico molto alto”.

“Il Governo sta chiedendo agli italiani attraverso gli enti locali, un sacrificio molto grande con l’Imu, una taasazione che va a colpire in maniera considerevole le famiglie proprio nel momento in cui sono più in difficoltà. L’aspettativa di ritorno economico a livello nazionale è intorno ai 23 miliardi. Ora, se sommiamo i costi della Gronda, i costi del Terzo valico e i costi dei famosi caccia che si intendono acquistare, otteniamo una cifra corrispondente a quella che ci si aspetta dall’Imu. Credo che se si vanno a mettere le mani nelle tasche degli italiani, bisognerebbe pi impiegare queste risorse per creare valore aggiunto per le persone”.

“Questo esposto – spiega Putti – credo possa anche essere un aiuto per le valutazioni che sono già state espresse e mi sembra di averle colte già un po’ nel discorso introduttivo del nuovo sindaco Marco Doria martedì in consiglio, visto che il sindaco ha proprio fatto riferimento a un rapporto tra i costi indiretti che portano poi determinati scelte, e i benefici per le persone. Questo secondo noi è un ulteriore richiamo in quella direzione”.

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