Cronaca

Giornata del Rifugiato, Monsignor Mogavero: “Politica respingimenti immutata, Governo esca allo scoperto”

monsignor mogavero

Genova. Nel 2100 le proiezioni disegnano un Italia molto diversa: il Paese sarà composto da 15 milioni di italiani, un quarto rispetto ai 60 attuali. “O l’Italia, molto poco verosimilmente, si spopolerà o altri prenderanno il nostro posto”. Spiega Monsignor Domenico Mogavero oggi al Suq di Genova per parlare, insieme a Don Gallo, di accoglienza, rifugiati e di dialogo tra religioni, nella Giornata mondiale del Rifugiato 2012.

“Dobbbiamo prepararci mentalmente con atteggiamenti meno esclusivi, razzisti o xenofobi”, ha detto il vescovo di Mazara del Vallo, sede della più grande comunità tunisina in Italia, ai microfoni di Genova24.it. “Credo che uno dei limiti più consistenti al fenomeno delle migrazioni sia di carattere culturale – ha continuato Monsignor Mogavero – pensiamo infatti si tratti di emergenze limitate nel tempo, che speriamo di scongiurare in breve, ma invece siamo di fronte a un fenomeno più complesso, legato all’intrinseca condizione dell’uomo. E’ normale che ciascuno voglia migliorare se stesso, occupando gli spazi più liberi”.

L’Alto commissariato Onu Unhcr ha pubblicato ieri il suo rapporto annuale sui rifugiati nel 2011: 800mila sono infatti stati forzati a lasciare la propria casa fuggendo all’estero, soprattutto a causa delle diversi crisi che hanno investito i Paesi dell’Africa, dalla Costa d’Avorio al Sudan, dalla Somalia alla Libia, colpita all’inizio del 2011 dalla guerra civile. Si tratta del numero più alto mai registrato negli ultimi 12 anni.

Nonostante l’emergenza profughi sia stata all’ordine del giorno nello scorso anno, l’attenzione, anche mediatica, è andata scemando, in atteggiamento ondivago. Con l’inizio di una nuova estate, però, i passaggi dalle coste del Nord Africa all’Europa e all’Italia si moltiplicheranno. La situazione è di nuovo in evoluzione, “ma il quadro normativo rispetto a ciò che accaduto nel governo Berlusconi, non è cambiato”. La politica dei respingimenti cioè rimane immutata, con inevitabili conseguenze. “I barconi non arrivano più a Lampedusa, dichiarata insicura – racconta il vescovo – vanno quindi sulle coste siciliane, pugliesi e calabresi”, aumentando così l’incertezza nelle rotte e il numero del pericoli.

Da Roma per il momento, non ci sono decisioni che fanno pensare “a inversioni di rotta”. Ma “il Governo – è l’auspicio di Monsignor Mogavero – dovrà uscire allo scoperto, e non rifugiarsi su una posizione neutra che, al momento, mette al riparo da qualsiasi scelta politicamente rilevante”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.